di Ilenia Borgia – Nonostante la netta distanza con gli obiettivi nazionali richiesti dall’Unione Europea a proposito della raccolta differenziata per i rifiuti, l’Italia si ritrova in lista tra i Paesi in crescita. Ad onor del vero, sei comuni italiani portano alta la bandiera dell’ecologia e dello smaltimento dei rifiuti in maniera selettiva, ordinata e regolamentare. Capannori, Trento, Pordenone, Perugia, Belluno e Treviso sono i comuni riconosciuti dal Conai e dall’Associazione Naziona dei Comuni Italiani, tra i più efficienti d’Italia. Una realtà, quella della raccolta differenziata in Italia, che ha visto nel 2010 una riduzione progressiva dell’immondizia, grazie ai messaggi andati a buon fine inviati dalle campagne di prevenzione contro la crisi socio-economica. Se le regioni del Centro-Nord vengono premiate per eccellenza, è al Sud che si registra la maggior difficoltà nella gestione dei rifiuti. In che modo è possibile incentivare le iniziative di differenziata anche nelle regioni del Meridione? Come mai tale divario Nord e Sud si rivela essere così netto? Quali sono le cause? Solitamente il problema non è attribuibile alla gestione del cittadino privato, ma nella maggior parte dei casi anche al mercato illegale che gira attorno al bussiness dello smaltimento.