Sul decoro urbano e i progetti di riqualificazione come quello di piazza Duomo e del Lido Comunale, oggetto di ampie tensioni, ha relazionato ieri Giampaolo Manfredini nel corso dell’incontro “15 minuti con …” promosso dalla candidata Marisa Cagliostro nella sua segreteria centro culturale, alla presenza di professionisti e una delegazione dell’associazione Amici del Lido. L’intervento dell’architetto Manfredini ha evidenziato le incongruenze e le inadempienze dell’ente comunale in merito alla gestione dei progetti che hanno interessato negli ultimi anni la città e allargato la prospettiva sulle ferite inferte alla comunità reggina con inaccettabili interventi architettonici invasivi – oggi abbandonati – che tutt’ora, per la loro incompiutezza, sfregiano la città e ne segnano lo stato di degrado.
Dalla raffinatezza dei grandi progetti della ricostruzione firmati da autorevoli architetti del ‘900 che ancora oggi sono parte integrante dell’immagine più bella di Reggio, si è passati alle cosiddette grandi opere mai finite di piazzale della Libertà, cittadella universitaria, Palazzo di giustizia e tante altre. L’ultima assurdità in ordine temporale è il bando per la riqualificazione del Lido comunale, oggetto di una diatriba tra Comune e Soprintendenza dei Beni architettonici per il mancato rispetto dei criteri esplicitati nel bando di gara, che prevedeva il restauro conservativo dell’area e dei manufatti esistenti, limitando le demolizioni alle superfetazioni; le gravi e continue mancanze degli uffici tecnici comunali e l’insistenza di questi ultimi a volere addirittura mettere in discussione il progetto, negando che fosse effettivamente stato realizzato da Pierluigi Nervi. Un azzardo che il Mibac ha subito messo a tacere lo scorso aprile. In breve, il progetto risultato vincitore della gara prevedeva un ribaltamento dell’originale e moltissime demolizioni di parti integranti delle attuali cabine – funzionale in origine al parco lineare che collegherebbe idealmente la struttura al Lungomare.
L’argomento ha stimolato un vivace dibattito tra i presenti, tutti concordi sull’inaccettabilità di subire scelte insensate e irresponsabili, sulla necessità che il Comune dia delle spiegazioni plausibili alla comunità circa le scelte e da più parti si è sottolineata l’inaccettabilità di vedere cancellata senza alcun motivo ma forse solo in virtù di interessi particolari, clientele e favoritismi, la propria storia.
La Segreteria