“La pubblicazione dei primi due quaderni de “Il Grande Imbroglio” ha già sortito il primo, immediato effetto di aver aperto gli occhi ai Reggini sulla bufala del “buco” di bilancio e sulla reale possibilità di far ripartire la città entro i prossimi tre anni. Quelle stesse pubblicazioni hanno già determinato anche un altro effetto, ossia il nervosismo di cui Demetrio Naccari Carlizzi non riesce a fare mistero. Il consigliere regionale “ripescato” dal PD grazie al jolly delle elezioni politiche dello scorso anno, ha convocato una conferenza stampa per esternare la fantomatica ed oltremodo “soggettiva” inevitabilità del dissesto del Comune di Reggio Calabria, in ciò avvalendosi del solito “supporto” tecnico di parte. Il maldestro tentativo di Naccari di mistificare la realtà sul dissesto consente di chiarire la reale portata di un problema che egli ha inteso affrontare in chiave anti-Reggio, non riuscendo a spogliarsi neanche per un attimo del pregiudizio personale che lo rende un mistificatore. Per smentire quanto sostenuto dall’esponente del PD (che dovrebbe evitare di sostituirsi al candidato sindaco, suo congiunto, pontificando a sproposito su qualsiasi argomento!) è sufficiente far riferimento alle disposizioni del cosiddetto decreto Salva Italia che dovrebbero chiarire a tutti, anche a Naccari Carlizzi ed al suo personal trainer, come il Legislatore, con il decreto 35/2013, ha inteso venire incontro alle esigenze di sopravvivenza dei Comuni d’Italia, ormai esausti a causa della drammatica riduzione dei trasferimenti di risorse statali. È agevolmente consultabile da chiunque l’interminabile elenco di comuni che in Italia hanno chiesto ed ottenuto le anticipazioni finanziarie per poter fare fronte alla gravissima crisi di liquidità verificatasi non solo in riva allo Stretto, ma su scala continentale. Analizziamo, allora, le implicazioni politiche delle stucchevoli e ridondanti esternazioni dell’ex assessore regionale al bilancio orale! Appare indiscutibile che la vittoria alle primarie di Falcomatà, troppo giovane ed inesperto, sia stata considerata dai più come pilotata dall’apparato di partito che oggi ritiene di dover prestare ulteriore “assistenza” ad un candidato sindaco per nulla affidabile, a dimostrazione della consapevolezza degli evidenti limiti cui va incontro un cognome, benché importante. Il pensiero naccariano sul dissesto reggino conferma, infatti, quanto affermato qualche tempo fa dal candidato del centrodestra Lucio Dattola che, tracciando un profilo del giovane rampollo di casa Falcomatà, aveva simpaticamente immaginato il suo ingresso a Palazzo S. Giorgio condotto per mano dalla mamma e dal cognato, quasi come se quel posto fosse il loro! E dunque, dopo lo spiffero familiare, esiste ancora qualcuno a Reggio disposto a dare il proprio voto ad un sindaco che per bocca del cognato informa la cittadinanza che il libro dei sogni prevede tra le primissime pagine la dichiarazione di dissesto del Comune? Non sarebbe più costruttivo riavviare quei percorsi amministrativi, come la dismissione del patrimonio edilizio o la definizione delle pratiche del condono edilizio, utili per rimpinguare cospicuamente le casse comunali senza gravare con esose tasse sui cittadini o agitare lo spettro di un illegittimo dissesto? In particolare, sarebbe utile ed interessante conoscere il pensiero dei dipendenti comunali e degli imprenditori ai quali la gestione commissariale non ha ancora liquidato i crediti vantati nonostante una rilevantissima disponibilità di cassa e che col dissesto perderebbero ogni diritto di riscuoterli! Reggio non ha bisogno di un commissario liquidatore, ma di un Sindaco! Reggio non ha bisogno di “guide” eterodirette, ma di un Sindaco! Reggio non ha bisogno di rampolli di una Real Casa, ma di Un Sindaco! Reggio ha bisogno di Lucio Dattola Sindaco!”
Movimento Dialogo Civile
DESTRA PER REGGIO
Lista SUD
REGGIO FUTURA