La Commissione straordinaria, coordinata dal Prefetto Gaetano Chiusolo, e il Direttore regionale per i Beni culturali, arch. Francesco Prosperetti, hanno valutato di comune accordo la conclusione delle indagini conoscitive sulle condizioni della vecchia pavimentazione lapidea del Corso, sottostante l’attuale manto di asfalto. A seguito dell’ asportazione di larghe porzioni dell’asfalto che ricopriva la pavimentazione in basoli di pietra lavica si è potuto constatare come la gran parte degli elementi lapidei risulti purtroppo danneggiata dalle lavorazioni a suo tempo eseguite per consentire la migliore adesione del manto d’asfalto. La punzonatura con il martello pneumatico ha, infatti, determinato la rottura di molti basoli, e il grave danneggiamento della superficie della maggior parte degli stessi, talché per il loro eventuale riutilizzo si renderebbe necessaria una radicale rilavorazione, con costi che superano quelli della fornitura di materiale nuovo. Le indagini eseguite a campione su una significativa porzione della pavimentazione hanno quindi sostanzialmente confermato le attese del progetto esecutivo a suo tempo approvato, che aveva escluso la possibilità dell’utilizzazione dei vecchi basoli nella realizzazione del nuovo progetto di lastricato pedonale del Corso. Per questo motivo si è deciso di non procedere oltre con la rimozione generalizzata del manto di asfalto, che verrà invece eseguita man mano, in corrispondenza dei tratti in lavorazione. L’attento esame dei campioni di pavimentazione rimessa in luce ha tuttavia permesso di valutare la possibilità di un parziale riutilizzo dell’esistente materiale, limitandolo a quei basoli non danneggiati dalla punzonatura, e meno consunti dall’uso, che si rinvengono nelle porzioni di pavimento adiacenti ai marciapiedi. Si è perciò stabilito di individuare, con la collaborazione della Soprintendenza, un tratto di strada dove sarà riproposta la pavimentazione eseguita con i basoli recuperati, eseguita con la tradizionale tecnica di posa su letto di sabbia, come testimonianza del vecchio assetto del Corso. Pertanto si procederà alla posa in opera della nuova pavimentazione, così come previsto nel progetto approvato, rimanendo in attesa che la Soprintendenza dia le indicazioni sulla specifica individuazione delle aree del Corso Garibaldi in cui si intenderà riproporre la pietra lavica recuperata.
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