Siamo già a settembre ma della ripresa economica, di cui tutto il PD si riempie la bocca giornalmente, non si ha traccia. I dati elaborati da Confesercenti dicono che tra luglio e agosto, nel settore del commercio, per ogni nuova impresa che ha aperto ben due hanno chiuso. Questi dati in realtà si sovrappongono in maniera molto preoccupante ed identica (2603 aperture a fronte di 5463 chiusure) a quelli del 2013, che fino a ieri risultava in assoluto l’anno più nero dell’economia italiana. Crisi profonda, insomma, che in metà anno, stando ai dati diffusi sempre dalla Confesercenti, ha già fatto perdere al terziario altri 2,2 miliardi di euro di fatturato, e non ha risparmiato nemmeno il periodo dei saldi, che quest’anno si sono rivelati un vero flop! La riduzione delle vendite (secondo il Codacons) è stata del 5-8%, la spesa familiare media non ha superato i 65 euro. Insomma tutto il settore della piccola economia italiana va male, anzi malissimo… ristoranti, hotels, abbigliamento, bar, edicole e un’emorragia continua di piccole e grandi ditte che chiudono i battenti. Unico dato espresso con segno positivo è quello che riguarda gli acquisti e le vendite on line, i consumatori per risparmiare si stanno muovendo sempre di più in rete dove i prezzi risentono meno dei passaggi di produzione e mediazione. In base alla classifica di Confesercenti ecco le regioni più colpite: Sicilia (15 chiusure al giorno e solo 5 aperture) e Lazio (6 aperture ogni 15 chiusure). Tra le grandi città Roma, seguita da Napoli (-812) e Torino (-543). Insomma, dall’era Monti all’attuale era Renzi si parla di salvare l’Italia e di rilanciare l’economia ma non si sono visti grandi risultati se non lo spread che pare sia tornato a livelli accettabili. Non si vede nemmeno l’uscita del “tunnel”, per di più le famiglie sono adesso preoccupate per la doppia batosta Tari/Tasi. Nell’ultima conferenza stampa, il premier Matteo Renzi avrebbe dovuto fornire una crono-mappa del suo lavoro futuro ed in vece nessuna data ma la presentazione di un sito web in cui comparirà questo programma dei prossimi mille giorni, dopo i quali il nostro capo del governo chiede di essere giudicato a maggio del 2017 addirittura… e nel frattempo? Dov’è la trasparenza? Basta proclami gli italiani voglio fatti… “l’effetto annuncio” è finito!