Lo spettacolo che il partito trasversale del mantenimento dello status quo sta dando in Calabria è davvero indecente. A distanza di 4 mesi dalle dimissioni di Scopelliti le uniche due certezze che hanno i calabresi è che c’è un ceto politico incollato alle poltrone, disposto a tutto pur di conservarsi, e che le istituzioni sono brutalmente piegate alle esigenze di bottega di gruppi di potere che non hanno più alcuna aderenza con la realtà – tragica – di una regione allo sbando. La disoccupazione è alle stelle? La sanità è al collasso? C’è un esercito di precari, percettori di sussidi pubblici, cui non si sa più come dare risposte? I rifiuti ci stanno sommergendo? I giovani lasciano in massa la regione? Le imprese chiudono? E chi se ne frega! Il partito unico trasversale (Pd-Ncd-Fi + Satelliti) è affaccendato in altre faccende: giocare con la data delle elezioni, ingaggiare azzeccagarbugli per procrastinare il voto, innalzare soglie di sbarramento proibitive, scannarsi per primarie senza contenuti, tendere trappole ai nemici interni ed altri passatempo che nulla hanno a che vedere i veri problemi della regione. Le primarie si fanno o non si fanno? A questo si è ridotto il dibattito politico in Calabria. Nessuna idea o proposta, sensata, ragionata, studiata, per consentire alla regione uscire dalla situazione in cui si trova. Solo manovre di palazzo, giochi di potere, guerre per bande. Nei giorni scorsi abbiamo lanciato una provocazione: un ampio schieramento alternativo, anche con il Movimento 5 stelle, per dare una speranza ad una regione in ginocchio. Vogliamo provarci?
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