Si è tenuta stamane nella sede di Ncd una conferenza stampa presieduta da Franco Germanò ed Oreste Romeo fortemente voluta per denunciare l’attuale stato della vicenda Multiservizi e proporre una soluzione che possa risolvere una volta per tutte le controversie di questi mesi. Consapevoli del fatto che la Multiservizi, in quanto società mista, abbia risentito come le altre della crisi economica internazionale che ha visto i comuni più esposti di altri organi in quanto si sono ritrovati ad affrontare ingenti spese con dei fondi più che dimezzati. Quando si parla di Multiservizi però, è d’obbligo fare un escursus temporale che ci porta indietro, precisamente al 28 giugno del 2013 quando in prefettura sembrava essersi raggiunto un accordo che tutelasse gli ormai ex lavoratori, grazie anche all’impegno della Regione che ha stanziato fondi per la formazione degli stessi con lo scopo di rendere possibile il passaggio dalla società mista ad un’altra società in house creata ad hoc, fino ad arrivare ad oggi in cui i fondi stanziati sono immobili e centinaia di famiglie in difficoltà che sono il ritratto vivente del fallimento della burocrazia. Soprattutto se si guarda lo stato in cui la città riversa, è prassi comune infatti giustificare la mancata manutenzione e la mancata presenza di servizi con la scarsità di fondi, in realtà non è cosi, ogni anno il comune spende miliardi per dei lavori che puntualmente non vengono effettuati come la pulizia settimanale delle strade programmata zona per zona, o la manutenzione del manto stradale, manca dunque un anello di congiunzione fra chi dovrebbe fare e chi dovrebbe controllare. “Le vicende delle partecipate devono spingere la politica a domandarsi cosa è accaduto, la gestione che è stata portata avanti in questi mesi dalla commissione straordinaria con l aiuto dei dirigenti esterni, il risultato al quale oggi assistiamo è un risultato deludente” dichiara Germanò, “Perchè la cooperazione di organi interni e esterni presuppone una strategia complessiva nei confronti di questi fenomeni, come la Multiservizi”, strategia che è venuta a mancare, eppure di soluzioni, anche fattibili in questi mesi se ne sono trovate tante, ma si è assistiti ad un rimbalzo da un organo competente all’altro come se nessuno abbia voluto realmente prendersi la responsabilità di sbrogliare la matassa, gli unici a rimetterci però sono i 260 lavoratori ancora a casa, e le loro famiglie. Si parla oggi di una società in sostituzione che assumerebbe 220 lavoratori, fra i quali risultano figure professionali che prima non erano presenti, per cui 40 lavoratori di partenza resterebbero fuori, quali sarebbero allora i criteri per stabilire chi lasciare a casa?quali sicurezze ci sono ad oggi che fra i 220 assunti tutti sarebbero ex lavoratori Multiservizi?”È gravissimo che ci siano strumenti per alleviare le sofferenze di cosi tante famiglie ma nn si utilizzano” incalza Romeo che denuncia: “Ci hanno commissariato l intelligenza, Reggio Calabria è rimasta ostaggio di queste metastasi dello stato italiano e la città ne soffre tantissimo” in un periodo in cui i cittadini non hanno neppure la forza di protestare ma subiscono passivamente. La soluzione proposta è quella di una Holding, una società che racchiuda in sè altre società, in cui possano convergere tutte quelle che si occupano di servizi, manutenzione come Reges, Sati e com’era ai tempi per Multiservizi, e Leonia, che sia controllata direttamente dal comune e che avrà il compito di controllare due società partecipate che svolgano tutti i servizi che necessitano a cui affidare inoltre la gestione del patrimonio edilizio. La presenza di aziende private è prevista in quanto per i servizi più specifici serve il know how di chi, facendolo di mestiere, può sicuramente avere delle competenze maggiori, per il personale è previsto uno spostamento in automatico, in maniera che vengano assorbiti in toto e risolvere così questa situazione. Lo stato in cui riversa la città è un problema di tutti, a prescindere dal colore politico, è una faccenda su cui chiunque abbia a cuore il bene di essa debba esprimersi, per questo viene chiamato in causa Falcomatà, in quanto candidato di punta del PD reggino alle prossime elezioni, affinchè possa anche lui presentare delle soluzioni concrete per risolvere il problema, contrariamente dimostrerebbe di non conoscere davvero i problemi della città tanto da potersi mettere in azione per risolverli, oltre che immaturità politica. “Mi auguro che non ci si faccia semplicemente un selfie con chi tira avanti la carretta, ma che i lavoratori vengano considerati come persone, con la dignità di individui, per cui si debba estrapolare un concetto concreto, più vicino a quello di persona” conclude Romeo. Con la speranza che si possa davvero mettere un punto a questa triste storia, e che i lavoratori possano tornare a sorridere dopo essersi sentiti presi in giro da chi avrebbe dovuto tutelarli, invece si è limitato a starsene chiuso in un palazzo, rimbalzando le responsabilità da un organo all’altro.
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