Le proteste e le forti tensioni tra polizia e manifestanti non accennano a scemare a Ferguson, dopo la morte di Michael Brown, giovane di colore ucciso da parte di un agente. Due persone sono rimaste ferite da colpi di arma da fuoco e almeno 31 persone sono state arrestate durante l’ultima notte di scontri, così per mantenere l’ordine, nella cittadina del Missouri è arrivata anche la Guardia nazionale. I feriti sono stati colpiti da proiettili provenienti dalla folla dei dimostranti, ha detto Ron Johnson, responsabile delle operazioni di polizia a Ferguson, assicurando che gli agenti non hanno sparato. Lunedì sera la polizia è infatti tornata in tenuta antisommossa quando alcuni manifestanti hanno lanciato bottiglie contro gli agenti, dopo che sono stati rivelati i dettagli dell’autopsia su Mike Brown: il giovane è stato ucciso con sei colpi di pistola e le prove potrebbero essere presentate al Grand Jury già in giornata, mentre il presidente Usa, Barack Obama, ha intanto annunciato un’inchiesta indipendente. Le forze dell’ordine affiancate da un veicolo blindato ed un elicottero, hanno ordinato più volte ai manifestanti di disperdersi, per poi lanciare verso le 23 ora locale (le 6 in Italia) i lacrimogeni, facendo allontanare la folla. La scena dell’uccisione di Michael Brown da parte di un poliziotto è stata però ripresa da una ragazza che quel pomeriggio del 9 agosto a Ferguson, negli Usa, era in casa e per caso stava alla finestra. La stessa testimone, Piaget Crenshaw, di 19 anni racconta: “Michael aveva le mani alzate quando gli hanno sparato”. La giovane ha ripreso la scena, ma ha mandato il video alla Cnn solo dopo alcuni giorni perché dice di aver avuto paura: “Mi ero appena trasferita in quell’appartamento e assistere a quello che ho visto è stato scioccante”, ha raccontato ancora scossa. Piaget, accompagnata in studio dal suo avvocato, racconta di aver visto Brown e il poliziotto mentre sembrava che stessero litigando, infatti l’agente avrebbe cercato di tirare Michael dentro l’auto, ma lui è riuscito a divincolarsi. Quindi, secondo la ragazza, il poliziotto ha sparato dal finestrino mancando Michael, ma ad un certo punto il ragazzo si è fermato, si è girato con le mani alzate e in quel momento il poliziotto avrebbe fatto fuoco. Secondo la versione data dalle autorità, Michael avrebbe cercato di prendere la pistola del poliziotto, ne è nata una colluttazione e poi il poliziotto ha sparato. Poco dopo l’uccisione del ragazzo, una piccola folla comincia subito a radunarsi, mentre la polizia delimita l’area, aspettando di iniziare i rilievi. Un uomo supera i cordoni di sicurezza messi dalla polizia e si avvicina al corpo di Michael Brown: secondo i testimoni si tratterebbe del padre del giovane ucciso, ma la polizia allontana l’uomo, lasciando il corpo di Michael Brown sulla strada ancora per ore.