04\08\2014 – Trasferire emozioni soltanto leggendo un testo non è cosa semplice, a maggior ragione se la realtà reggina che ci circonda non aiuta affatto. Ciò che oggi mi appresterò a trasferire a voi lettori è un semplice racconto sulla realtà che ci circonda, alla quale molto spesso preferiamo dare un colpo di scopa giusto per togliere la povere superficiale senza pulire a fondo per rendere “ gradevole” ed accettabile quanto basta una città che soffre davvero. La giornata di ieri prima domenica di agosto, inizia con un viaggio verso una lontana meta turistica Tropea zona apprezzata per svariate cose, bhé tutto ciò però è stato condito lungo il viaggio da una triste visione… e cioè che abbiamo constatato che sulla A3 c’era solo la nostra macchina, strano ma vero, quasi surreale, ed ecco il paradosso, oggi una A3 nuova di zecca e non c’è nessuno a percorrerla, credo proprio per una mancanza palpabile di soldi, mentre anni fa quelle strade pullulavano di gente file, interminabili di macchine allestite come caravan, imbottite di qualsiasi cosa, e così via dicendo facemmo una discussione io e mio marito lunga tutta la tratta Reggio Calabria…Tropea. Ecco appunto Tropea, credevamo che il paradosso della A3 bastava, ma in realtà era solo il preludio di una odissea che farebbe invidia persino ad Omero…tranne per il fatto che non ci sono state bestie feroci, sirene adulatrici e ciclopi all’orizzonte…bensì la disperata ricerca di un collegamento semplice, diretto, di rapida comprensione insomma… eh si! Sulla tanto gloriosa opera architettonica A3 non esiste una segnaletica che ti dica dove andare, fortunatamente noi siamo calabresi e per ciò sapevamo dove andare, il problema è stato solo dopo quando arrivati a Nicotera località molto caratteristica con una spettacolare vista a mò di balconata sul mare, non sapevamo dove dirigerci, purtroppo esiste la sola segnaletica direzione Vibo Valentia, nascosta da canneti vigorosi…grazie all’aiuto telefonico di una terza persona…un po’ come l’aiutino da casa nel game show del Milionario, abbiamo finalmente trovato la strada giusta! Il tutto si è svolto in un’ora circa…tra strade desolate…arricchite qua e la come vasi decorativi da giovani “donzelle” sul ciglio della strada, che con la dolce e innocente donzella di Leopardi hanno poco a che vedere, finalmente arrivammo a destinazione…ad attenderci un Tropea a prova di crisi, reazione ad urto se volete, ma qui siamo stati investiti da una vitalità inaspettata, turisti che farebbero invidia anche ai tanto “cari” bronzi di Riace…sembra ormai lontana l’odissea appena trascorsa quando ad un certo punto ci raggiunse un sospetto… i turisti vengono coccolati dall’aeroporto di Lamezia T. fino a Tropea per non raggiungere e vedere mai Reggio Calabria e le sue vergognose strade secondarie…certo non tutti ma la stragrande maggioranza si! Abbiamo avuto l’impressione che tutti quei ignari turisti siano circoscritti in quella determinata zona, dove la pulizia regna sovrana, la spazzatura inesistente (anche nelle periferie) e i negozietti turistici fanno la coreografia perfetta quasi surreale…la cordialità viene venduta insieme alla cipolla di tropea e la disponibilità nei servizi di ogni tipo viene diffusa con vaporizzatori! Sembra una favola dalla descrizione appena fatta, ma non biasimatemi bensì facciamo tutti quanti una bella riflessione sul perché la realtà di Reggio Calabria e provincia non decolla…sui motivi che stanno ostacolando molte persone a ricostruire quella che un tempo era una meta turistica e che adesso arriva a mala pena al fanalino di coda della città meno visitata in tutta Italia.
Iaria Maria Cristina