di Fabrizio Pace – Se ne sono dette di tutti i colori in questi giorni ma alla fine come , tra l’altro si prevedeva, la prescrizione più breve per gli incensurati è passata alla Camera dei Deputati. Favorevoli 314 deputati, contrari 296, su 610 presenti. L’opposizione ha fatto di tutto per osteggiare l’approvazione, pur sapendo che alla fine avrebbe dovuto soccombere all’evidenza dei numeri. Il governo è stato ,così come sempre nelle ultime volte, compatto e deciso, nel presentarsi in aula a votare. Ciò sta ad attestare l’importanza che la maggioranza dà alle riforme per il Paese.
Qualcuno aveva fomentato le folle dicendo erroneamente e dolosamente che questo procedimento avrebbe influito negativamente sui processi riguardanti il terremoto dell’Aquila, la strage Ferroviaria di Viareggio oltre che ovviamente sulle vicissitudini del Presidente del Consiglio (prima fra tutti il processo Mils). Nulla di più falso, questi processi non saranno assolutamente sfiorati dal provvedimento approvato oggi che invece è un atto di civiltà poiché distingue tra incensurati e recidivi. Questo è quello che ha spiegato l’esponente del PDL Maurizio Paniz al popolo Viola ,riunito in protesta fuori Montecitorio. Sul piede di guerra è l’associazione Nazionale Magistrati che con Palamara parla di atto grave contro lo Stato. Per il segretario del PD Pierluigi Bersani, il Paese sta facendo un passo in avanti verso l’abisso.
Queste sono le diverse reazioni dell’opposizione che si sono susseguite dopo il via libera della Camera al processo breve. Di parere diametralmente opposto invece l’ esultanza e la soddisfazione della maggioranza che festeggia e si rimbocca le maniche per il passaggio successivo in Senato.