Yemen, proteste e scontri fra manifestanti ed esercito

Ancora duri scontri nello Yemen fra i manifestanti scesi in piazza contro il dittatore Ali Abdullah Salehi, al potere dall’ormai lontanissimo 1978. Le forze governative sono intervenute per sedare le rivolte popolari sparando, in alcuni casi, anche contro la folla stessa. Parecchi sarebbero i morti, secondo fonti mediche ben organizzate. Si parla di un morto certo e centinaia di feriti, vittime della dura repressione in atto in tutto il paese. Dalle notizie filtrate all’estero, tramite l’uso di blog, internet, e mezzi di comunicazione poco controllabili dal regime, gli scontri sono avvenuti sabato notte a Sanaa, la capitale, e a Taiz, nel sud del Paese. La polizia ha fatto uso anche di idranti, lacrimogeni e manganelli. Secondo i manifestanti si è arrivati ad usare anche armi sugli inermi che si trovavano nella manifestazione. Decine di migliaia di persone sono scese in piazza a Sanaa per protestare contro la dura repressione, invocando l’aiuto della comunità internazionale. Ormai in tutti i paesi del Medio-Oriente si è scatenato una sorta di effetto domino che sta scardinano l’ordine costituito, di dittature, democrazie fantoccio che, anche per conto dei paesi occidentali, hanno mantenuto il potere a scapito dei diritti e del rispetto dell’uomo. Intanto i paesi del Golfo, hanno messo a punto una mediazione con il dittatore Saleh, il quale dal canto suo, pressato dalle rivolte interne, ha fatto sapere di accettare e di essere pronto ad un trasferimento pacifico del potere all’interno della costituzione. Lo ha reso noto la presidenza. Il piano é stato invece respinto dall’opposizione, perché garantisce l’immunità al presidente. Intanto al sud del paese duri scontri sono avvenuti tra l’esercito e forze vicine ad Al Qaeda. L’esercito yemenita é stato costretto ad arretrare ritirandosi da diverse regioni nella provincia meridionale di Abiyan in direzione del porto meridionale di Aden al termine di duri combattimenti con i militanti di Al Qaeda.  Un funzionario di intelligence yemenita ha fatto sapere che: «Al Qaeda nella penisola arabica é una forza reale. Il ritiro delle forze dell’esercito è avvenuto al termine di due giorni di scontri durante i quali decine di persone sono rimaste uccise da entrambe le parti».

Salvatore Borruto

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