di Giuseppe Dattola – Nemo profeta in patria? Questa riciclata frase anche nel mondo del pallone spera di rispettarla Gianni benedetto. Il nuovo vecchio coach neroarancio torna alla Viola dopo che la sua carriera aveva preso altre strade. Si erano lasciati con la società reggina in Serie A ed ancora nel giro grosso di un basket che non esiste più; adesso si ritrovano in leagadue Silver con un progetto di rilancio che punta sui giovani e sul potenziamento del settore giovanile. Benedetto torna a Reggio con grande voglia e la con la grinta giusta e, soprattutto, con quella passione di chi ha vissuto per tanti anni all’interno di una realtà che ha scritto pagine sportive indimenticabili per la città dello stretto e che adesso vuole tornare in alto grazie al lavoro fatto dalla proprietà Muscolino e da uno staff giovane e professionale. Colui che ha preso il posto di Francesco Ponticiello si presenta, anzi si ripresenta con queste parole: E’ stato un corteggiamento lungo – ha raccontato Benedetto – da parte di Muscolino e Condello. Oggi il momento giusto è arrivato e finalmente torno nel club che mi ha fatto crescere come uomo e come allenatore. Sono consapevole delle responsabilità che mi aspettano e voglio contribuire alla crescita della società. La mia non è una scelta di comodo ma l’adesione a un progetto tecnico ben preciso che dovremo portare avanti per i prossimi due anni. Non è vero che ho avuto sempre squadre per vincere, semmai le ho fatte vincere. Spesso i progetti non prevedevano la vittoria finale. Oggi dobbiamo seguire le indicazioni della società. Vincere per la Viola ovviamente ha un gusto speciale, mi vengono i brividi solo a pensarlo. Il progetto tecnico è già definito, la Viola come giustamente detto dal presidente deve durare negli anni tornando a occupare quel ruolo che aveva un tempo. E’ solo primo passo – ha aggiunto Benedetto – di un percorso già avviato da quatto anni. Per fare questo serve il coinvolgimento di tutti. Anch’io voglio contribuire a rafforzare l’identità Viola che è un patrimonio della città. Poi sappiamo bene che le vittorie costituiranno il vero motivo trainante, ma sono pronto ad affrontare questa sfida senza paura”. La Viola è la sua maglia: “e io lo sento forte sulla mia pelle. Reggio deve tornare ad alti livelli, oggi è il momento dei sogni ma quando inizieremo il 17 agosto il nostro lavoro, dovremo passare dalle parole ai fatti. Oggi il sogno è riavere il PalaCalafiore nuovamente pieno di tifo, di entusiasmo e di famiglie. Ho sempre costruito le mie squadre tra luglio e agosto, non ho mai fatto nulla in modo improvvisato. L’obiettivo è creare presto un’identità di squadra, considerando le difficoltà del momento e i tempi di programmazione che rispetto al passato si sono allungati. Tranne Spera e Azzaro tutti gli altri non hanno legami contrattuali dunque sono liberi. Oggi quindi non ripartiamo da dei nomi in particolare, ma da un progetto che guarderà a profili funzionali alla nostra idea di gioco. Guarderemo di sicuro a giovani italiani che possano crescere nella Viola. Per quanto riguarda gli americani, la situazione oggi è molto più complessa rispetto al passato, perché la scelta va fatta su un panorama di proposte molto ampio. Cercheremo di fare mercato con senso pratico, con le idee giuste, gestendo le risorse nel migliore dei modi. Certamente dovremo essere in grado di costruire una squadra in grado di fare divertire la gente, brillante, spinta sempre da grandi motivazioni”. SI comincia dunque a lavorare, anzi si è già iniziato perché Benedetto ha cominciato a supervisionare lo stage organizzato dalla Viola che ha invitato una serie di atleti al centro sportivo del rione Modena con l’obiettivo si pescare qualche talento. E Gianni sa riconoscere le doti nascoste di un cestita ed, infatti, in carriera ha scoperto e mandato in orbita giocatori che sono nel giro grosso. Un nome? Marco Laganà, anche lui reggino DOC che sta per firmare con Cantù in Serie A.