Reggio Calabria. Ragazza lapidata dal fidanzato

Giovedì sera, un episodio di cronaca nera ha toccato la sensibilità della popolazione calabrese:  Un ragazzina di tredici anni ha rifiutato un giovane quasi maggiorenne ed è stata lapidata da quest’ultimo che non ha accettato la sua decisione. Il tutto in mezzo ad una strada di un noto quartiere della città dello stretto che è stato testimone di un crimine che non si può commentare, quello che si può soltanto dire è che la follia umana continua a generare tanti figli, capaci di distruggere l’esistenza di una giovane innocente.

Il colpevole è stato subito arrestato dalle forze dell’ordine anche se c’era stato un timido tentativo di fuga scongiurato dall’intervento di un suo conoscente che ha consigliato all’aggressore di non peggiorare ulteriormente la sua posizione. Adesso, questo ragazzo pagherà il suo misfatto andando incontro a tutte le conseguenze penali, ma chi risarcirà dal maltolto la famiglia della bambina il cui cranio è stato quasi sfondato dall’impeto di questo folle gesto? Come può vivere un genitore sapendo che possono accadere episodi di questo tipo? E’ facile fare luoghi comuni e pensare a cosa è moralmente giusto e sbagliato in linea di massima; la risposta potrebbe essere che non bisogna fare di tutta l’erba un fascio ma che i giovani d’oggi hanno valori e sentimenti. Purtroppo, succederà sempre che qualcuno vada fuori di testa ed i motivi possono essere molteplici, dal semplice raptus di follia, ad una violenza interiore radicata all’interno della personalità ma, a fare le spese di tutto questo, sono delle vittime innocenti che magari, a quell’età, pensano che il fidanzatino sia l’amico del cuore che viene a giocare nel cortile di casa senza considerare che nella sua testa ci sono altre intenzioni.

E’ difficile fare proposte su come prevenire questi crimini..quello che si può dire è che le crescita della nuova generazione va sostenuta e seguita passo passo dagli adulti di oggi che dovrebbero stare più vicini ai loro figli cercando di intuire ed affrontare insieme malesseri e delusioni che, spesso, in soggetti fragili, portano a reazioni come quelle accadute a Reggio Calabria con una vita quasi spezzata da una pietra.

Giuseppe Dattola

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