La valorizzazione dell’azione educativa passa attraverso il gioco. E’ iniziata l’attività per l’estate 2014 del “Centro Ricreativo Estivo la casa di Evelita”, dell’Associazione solidale onlus “Evelita” a Condera. Un Cres con un format adatto a tutti, secondo tre fasce d’età: baby da 3 a 5 anni; junior da 6 a 13 anni e young da 14 a 16 anni. Un metodo ludico-educativo per imparare “l’arte di stare insieme”, impegnando i bambini ed i ragazzi con arti e mestieri. Quest’anno si porteranno avanti, fino al 31 luglio, i laboratori di teatro, cucina, giardinaggio, facendo sport, gite, uscite a mare e tanta musica. Inoltre ci sarà l’esclusivo laboratorio di comunicazione sociale, durante il quale i giovani ospiti potranno esprimersi, sperimentarsi e raccontarsi, creato nell’ambito di un progetto ministeriale finanziato dalla legge 266 del 1991, denominato “Radiobimbiv.intoor”. Lo staff di Evelita, coordinato dalla presidente dell’associazione, Angela Latella è composto da educatori professionali, animatori di comunità: Donata Mallamace, Nadia Giallombardo, Mariangela Cuzzola, Giuseppe Malara, Desirèe Filleti, Nunzia Mazza,Maria Loddo, Filippo Ciccone, Maria Schaivone, Vincenzo Romeo, Gianluca Meduri e Luigi La Cava. Con loro anche i volontari che prestano la loro opera alla onlus. Le attività si svolgeranno nelle ore mattutine fino alle 14, nella scuola “De Amicis -Spano Bolani” plesso di Condera. E lo staff quest’anno, ha deciso di “metterci la faccia”. Il riferimento è alle locandine che riproducono i volti, ora gioiosi, ora sorridenti, ora curiosi dei giovani che, ogni giorno, mettono a disposizione le loro capacità e, soprattutto, il loro sentire per fare volontariato. «E’ un sapere che loro offrono – chiarisce la presidente Latella – e che risponde a dei requisiti. Al mattino, nell’area di accoglienza ha inizio l’attività i ragazzi. Sono l’ascolto, l’accoglienza ed il buongiorno le prime fasi – afferma la responsabile – dalle 8 alle 9 che ci consentono, preliminarmente di ascoltarci ed ascoltare gli altri». L’accoglienza ed “il teatro delle emozioni”, inizio e fine, sono il filo conduttore delle attività. Nel grande spazio ci sono i gazebo divisi per squadra e per età poiché le attività sono calibrate rispetto alla psicomotricità dei ragazzi e l’autonomia che portano. «Per i balli si fa l’antico ed il moderno, la tarantella perché le radici sono fondamentali e c’è la zumba uno degli ultimi modelli innovativi di danza. C’è il laboratorio di giardinaggio: sarà preparato l’orto botanico che lasceremo alla scuola. E poi c’è la parte del teatro delle emozioni, giochi psicomotori e di danza dinamica, legati alla recita. Un collegamento tra fisico, cuore e mente per portare in scena le emozioni. Quest’anno gli strumenti pedagogici saranno sostenuti dalla dottoressa Daniela Corallo che, attraverso il testo da lei pubblicato “Sei folletti nel mio cuore” ci permette di sperimentare nuove metodologie educative».
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