di Giuseppe Dattola – La Viola e Ponticiello si salutano. Un resoconto di questi due anni a Reggio Calabri:” sono stati due anni duri, intensi. Il primo anno abbiamo dovuto partire da una situazione di autentico sconforto che attraversava tutti, dalla squadra ai tifosi. A novembre 2012 tanti pensavano che fossimo già in DNB, ed invece siamo stati capaci di recuperare 8punti a tre delle quattro squadre ai playoff, di viaggiare per i restanti 5 mesi e mezzo di campionato ai punti di Torino. La stagione appena conclusa non è stata molto differente. A luglio 2013 lo stato d’animo non era molto differente. Abbiamo da subito perso pezzi, Rugolo, Fontecchio, Piazza, Ricci, Germani, chi per motivi fisici, chi per motivi legati a difficoltà economiche. Poi abbiamo perso addirittura il campo di gioco, siamo stati costretti all’esilio di Vibo. Per non dire della non idoneità di Kirkland ed il mancato adattamento di Bell. Infine, nel momento migliore, quando avevamo trovato la quadratura del cerchio, la rinuncia a Sorrentino. Ma, malgrado tutto questo ed i problemi relativi, abbiamo avuto la forza di coltivare, fino allo “spareggio” di Treviglio, un sogno playoff che era anni luce lontano dai progetti di luglio 2013 e di centrare il doppio obiettivo, salvezza più 1′ posto nel premio under che parlano da soli”. Come è nato questo grande amore fra una tifoseria esigente ed un allenatore capace di ottenere grandi risultati in piazze importanti: <<in modo molto naturale, credo che entrambi abbiamo avuto la capacità di intendere il modo viscerale con cui l’altro partecipa al gioco. Sia io che i tifosi della Viola siamo “dentro” al campo. Conseguente lo splendido rapporto che si è instaurato>>. Il momento meno bello e quello più importante: “partiamo dal primo, senza ombra di dubbio il 22 di luglio del 2013, quando, rientrando a Reggio da 15 giorni da capo istruttore al corso allenatore di Martina Franca, ho dovuto prendere atto che tutto quanto di cui si era parlato da maggio in giù, il ripescaggio in Gold, l’idea di avere una forte continuità con la squadra della stagione precedente, fosse sostituito dalla necessità di allestire un programma completamente nuovo, con gli unici obiettivi della salvezza ed un piazzamento nei primi 5 posti del premio under. Il più significativo è stato il successo a Vibo con Matera e Ferrara, rispettivamente 4o e 5o successo di una striscia che ci aveva portato in zona playoff. Vincere in modo tanto autorevole, con un gioco di squadra che esaltava le qualità dei singoli ed al cospetto di due compagini che dall’estate scorsa non facevano mistero di avere come unico obiettivo stagionale l’approdo in Gold, rappresentava il culmine di un lavoro di miglioramento tecnico/tattico di quella che era la squadra più giovane e migliorata nel corso della stagione”. La Viola può tornare ad essere un punto di riferimento del basket meridionale? “Non ha mai smesso d’esser tale. In Calabria, al sud, ed anche a livello nazionale la Viola è un esempio per tutti. Alla Viola, esattamente come alla Fortitudo Bologna, a Roseto, alla Juve Caserta, a Napoli, a Brindisi, in quelle che sono le piazze più partecipi del basket tricolore, si vive una enorme responsabilità, quella di non tradire la passione della gente. Questo ti fa essere sempre “centro”, punto nevralgico ed esempio per il movimento cestistico nazionale. A prescindere dalla categoria” Il futuro di Ponticiello: “<<Dove ci sarà rispetto per la persona e considerazione del tecnico, dove ci sia un programma meritevole di essere portato avanti. Fino a mercoledì scorso non avevo fatto valutazioni al riguardo, nelle prossime settimane valuteremo>. Un ultimo messaggio ai tifosi neroarancio: “<<Di continuare ad essere come sono, di “non normalizzarsi”, omologarsi all’impersonale carrozzone che sembra essersi impossessato delle emozioni di chi ha dentro il virus della palla a spicchi. L’unicità dell’amore viscerale che i tifosi nutrono per la Viola merita di rimanere tale, unico e incondizionato>>