La Sinistra perde i pezzi !?

 

di Carlo Viscardi – Che le riforme proposte dal Governo Renzi potessero portare scompiglio e lotte interne, quello era inevitabile, ma che si arrivasse alla quasi totale disgregazione un partito politico, quello non era previsto. Di chi si sta parlando? Di SEL e del suo segretario, nonché presidente della regione Puglia, Nichi Vendola che in queste ore ha dichiarato in merito alla decisione irrevocabile di lasciare Sinistra Ecologia Libertà da parte dei deputati Titti Di Salvo, Ileana Piazzoni, Claudio Fava, Gennaro Migliore : “Il mio ruolo di leader è da sempre a disposizione, per me si tratta di una fatica supplementare; Per Sel oggi è il giorno più difficile, sono molto dispiaciuto e dico a coloro che abbandonano che è un errore politico…” Tutto questo nasce dopo la votazione dell’ormai sbandierato e pubblicizzato, “decreto irpef”, tanto per farci capire i famosissimi 80 € in busta paga…. Migliore motiva le sue dimissioni spiegando che è venuto meno il rapporto di fiducia reciproco dopo la votazione sul decreto Irpef dichiarando che : “Al momento del voto nel gruppo ho inteso rassegnare le mie dimissioni poiché non condividevo la proposta di astenerci, avanzata fin da subito dal coordinatore del partito e poi ribadita da Vendola, per poter esprimere in piena libertà il mio pensiero, ovvero che un provvedimento che contiene una misura di sostegno a 10 milioni di lavoratori, come quella degli 80 euro e altri positivi provvedimenti, dovesse far parte delle “nostre” rivendicazioni e che, se fossimo stati al governo, noi stessi avremmo promosso.” E proseguendo dichiara : “Successivamente il gruppo ha votato seguendo l’indicazione maggioritaria espressa al suo interno, a parte due astensioni motivate. Tale votazione è stata prima rivendicata e poi additata come un grave errore politico, fino al punto di accusare il gruppo stesso di ‘sequestrare la linea del partito’. Mi chiedo cosa si intenda per “sequestro della linea”, visto che di un singolo provvedimento si stava discutendo e che si era appena votata la sfiducia. Inoltre, vista la immediata sanzione della “gravità” del voto favorevole, resta difficilmente comprensibile il motivo per cui tutti l’abbiano votato.”  Nella spiegazione della sua decisione, Migliore si arriva poi alla conclusione che conclude la sua partecipazione politica in SEL, cioè nell’immediata rassegnazione di dimissioni dal partito prima che, come ha dichiarato l’interessato : “Prima che qualcuno mi chieda improbabili ‘riallineamenti’. Prima che alla prossima occasione di dissenso riparta il processo mediatizzato e le accuse di sequestrare la linea. Perciò rassegno le mie dimissioni irrevocabili dal coordinamento nazionale, da tutti gli organismi in cui sono stato eletto e dal partito stesso.” Fava invece dichiara : “Caro presidente ti comunico la decisione di dimettermi da Sinistra Ecologia e Libertà. Una scelta dolorosa e insieme inderogabile… La scelta congressuale e le decisioni di questi mesi ci hanno portati ad abbandonare il terreno della nostra sfida politica naturale che era quello del socialismo europeo… Abbiamo preferito una collocazione in Europa e una pratica politica in Italia di forte arroccamento identitario. Una marginalità che ci rende inadeguati rispetto all’ambizione che c’eravamo dati: costruire una forza autonoma della sinistra impegnata in un cambiamento del paese e nella ricostruzione di uno spazio politico largo, plurale, responsabile… La differenza che tu proponi oggi sui giornali tra “renziani” e “non renziani” è una semplificazione ingenerosa e grossolana. La scelta, per me, non è tra la rassegnazione a una deriva minoritaria in cui non mi riconosco più e l’adesione a un’altra forza politica: esiste anche il primato della propria coerenza e soprattutto della propria autonomia. Senza alcuna subalternità nei confronti di nessuno.” Dopo le dimissioni di Migliore e Fava da SEL a Montecitorio si parla di 10-13 parlamentari pronti a seguirlo. Un vero e proprio smottamento contando che i deputati di Sel, al netto dei due passati al Pd, sono 34. Dove andranno a finire questi “esodati” da Sel? Di certo non a destra e nemmeno col M5S, ma si prevede che vadano a rinfoltire le file del PD che ormai cominciano a scarseggiare, e un salvagente viene lanciato direttamente dal presidente del consiglio, che dichiara : “Chi guarda al Pd troverà un partito aperto.” Messaggio fatto apposta far intendere che nel PD troverebbero cio che non avevano in SEL, ma una riflessione verrebbe naturale, ma Corradino Mineo e Vannino Chiti, “epurati” dal PD dalla commissione affari costituzionali, sono l’esempio di come il PD sia così diverso da SEL? Ma questo è solo un semplice deja-vu….

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