“..Ma la Politica”…

Se ogni Paese ha la classe politica che si merita, allora la conclusione è che il degrado della politica viene da lontano cioè dalla perdita dei valori etici e morali che sono innati in ogni individuo. Forse è il caso di tornare ad Aristotele e all’antica Grecia, dove la POLITICA “ Τὰ πολιτικὰ”, nasceva come servizio alla società che deve allinearsi sempre e comunque alla legalità e alla dignità, divenendo lo specchio nel quale il POLITICO deve riflettersi. Mai come in questo periodo si sta assistendo alla degenerazione totale del concetto di “politica” in favore del concetto di “ POLTRONA POLITICA” ma voglio andare per gradi. Da anni sono nel mondo sociale, impegnata con diverse fasce deboli ma sono stanca e non solo io, per fortuna, di assistere al cambiamento del concetto di solidarietà ormai ognuno cerca di tirare acqua al suo mulino e attenti” col suo “ intendo quello personale e no comunitario o di gruppo. Allora mi chiedo e vorrei chiedere a chi sceglie di essere il Politico della Comunità: la POLITICA non deve adoperare usi e atteggiamenti utili al bene collettivo rispettando regole legali e uguali per tutti?…. Beh Signori, la politica non può essere ridotta ad una pura competizione elettorale e secondo la mia modesta opinione, le elezioni sono solo un momento del gioco, nel quale gli elettori affideranno i diversi ruoli ( maggioranza ed opposizione) agli attori/giocatori presenti nella “gara”, del resto contrariamente alla vittoria sportiva quella elettorale è solo l’inizio di un lungo e difficile percorso di governo, durante il quale, si deve tenere conto degli interessi comuni ossia non guardare solo dal lato che ha appoggiato quella vittoria ma da chi vuole e non vuole quel determinato ruolo e vittoria. Purtroppo oggi, in quasi tutto il mondo, quindi anche nella mia nazione\regione si assiste al concetto opposto e egoisticamente, stringo il campo a chi vivo giornalmente, quindi la mia amata Reggio Calabria, la sua provincia e la Regione Calabria, e mi sento di poter affermare che singoli si spacciano uomini della provvidenza, hanno pensato di poter piegare le istituzioni agli interessi propri e pur di farlo distruggono loro simili e passatemi il termine cristiano , i loro“ fratelli. Insomma mi sembra di vedere ridotto a uno spot la nostra vita sociale/politica dove si influenzano le scelte mostrando realtà offuscate o verità modificate ad arte, correndo cosi il rischio che il dolore interiore dei cittadini, causato dalla sofferenza della crisi economica , dal non lavoro e da ciò che ne consegue siano, mezzi usati da questi signori per vincere la bagarre elettorale, senza che da essa emerga una classe dirigente che operi scelte e faccia capire che, decisioni e progetti nel momento in cui vengono proposte, possano risultare avverse, ma nel medio e lungo termine potrebbero risultare necessarie ed utili per la società “tutta”. Perché? Beh si ragiona così, allora la minoranza o opposizione o ancora, il singolo arrivista politicante non perde MAI.. Quindi, chi se ne frega se per realizzare questa strategia perde la società rispetto al singolo? …Come non mai questo è lo specchio attuale della ns città , “questi gruppi minori composti di poco altruisti individui” dimenticano che la democrazia e quindi il bene collettivo, a volte necessità di periodi duri per emergere e non montare o smontare palcoscenici , con loro attori protagonisti a tutti i costi. Ricordo proprio a qualcuno di questi che “La Politica Deve Essere Una Missione, Frutto Di Uno Spirito Civico E Di Senso Del Dovere “ concetto ascoltato e imparato nella mia adolescenza, da un uomo politico come Moro, che non mi appartiene come corrente politica ma che, insieme a tanti pochi altri veri politici di diverse correnti politiche, avevano fatto la bella Italia, e nel mio essere un granello di sabbia in una bellissima ma debilitata città\regione, invito i suoi seguaci o comunque appartenenti alla sua corrente, di ricordare e magari rappresentare i messaggi forti e vincenti, poiché , spero, che la rottamazione non includa anche i valori. Concludo amaramente, poiché sono convinta che ormai “Non esiste sistema migliore di quello di denigrare il lavoro buono per vincere, quando invece in politica bisognerebbe guarire i mali no aggravarli o renderli patologici. Spero che il mondo politico/economico ritorni a comprendere che per avere il bene sociale nell’agire quotidiano, bisogna mollare motivazioni e interessi personali, quindi agire “liberi da e non liberi di” perché solo cosi la vita pubblica e la politica acquisiranno nuovamente dignità e qualità.

Tita Madia

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