L’esito delle recentissime elezioni europee ha fotografato lo stato dell’ Unione da ogni versante ed è stato ampiamente analizzato e commentato da protagonisti, politologi e analisti. Da quello delle politiche economico-finanziarie , del massacro sociale conseguente alle stesse nei Paesi del Sud e nelle classi e fasce sociali più deboli di tutto Continente, a quello dei pericoli per la democrazia, i diritti e la dignità delle persone, dell’assoluta inconsistenza dell’Unione sul piano della politica estera, della pace di un altro necessario, inderogabile rapporto UE- MEDITERRANEO. Sono ampiamente note le nostre posizioni e quelle lista L’Altra Europa con Tsipras che abbiamo sostenuto e di cui ci sentiamo parte. Ora si tratta, di rilanciare coerentemente con quanto sostenuto in campagna elettorale l’iniziativa politica e sociale. Tra un mese si aprirà il semestre di presidenza italiana della Ue. Un’occasione importante per il nostro Paese ed il suo Presidente del Consiglio, legittimato da un grande successo elettorale, che gli consente di svolgere un ruolo di primo piano per cambiare l’Europa, le sue politiche economiche e monetarie, la sua missione geo-politica nel Mediterraneo. All’indomani del suo insediamento a Palazzo Chigi e dell’annuncio che la sua prima visita all’estero sarebbe stata in Tunisia, insieme ad altre associazioni, avevamo inviato una lettera al Presidente del Consiglio Matteo Renzi, nella quale, riprendendo le conclusioni del Forum di Tunisi del marzo 2013, avanzavamo la proposta di convocare, subito dopo il voto del 25 maggio, una conferenza diplomatica per la costituzione, attraverso un trattato istitutivo, di una Comunità MED-EU. Uno spazio politico-economico e di osmosi culturale, per unire i Paesi e le giovani generazioni del Nord e del Sud del Mediterraneo su un progetto di rinascita dell’area nel suo insieme. Si tratterebbe di gettare le basi per l’implementazione di un’economia “circolare” MED-EU, in cui a prevalere sarebbe il rispetto per l’ambiente e per i diritti, l’affermazione della solidarietà e della pace in un quadro di “cittadinanza attiva” tra le due sponde del Mediterraneo. Ora che le elezioni europee si sono celebrate e che fervono i preparativi per la costruzione delle alleanze, la stessa nomina del presidente della Commissione e che il nostro primo ministro ha riaffermato di voler prima parlare delle scelte da compiere e delle cose da fare e poi dei nomi delle persone e dei posti da occupare, vogliamo ritornare sulla questione, ribadendo la necessità di qualificare l’importante momento istituzionale del semestre italiano di presidenza dell’Unione con l’avvio di un nuovo percorso di dialogo con l’Africa Mediterranea da parte del nostro Paese e dell’Europa nel suo insieme. Un’idea recentemente rilanciata anche da Stefano Rodotà, che ha sottolineato come il tema del rapporto con il Mediterraneo non possa essere declinato soltanto in termini di frontex, ordine pubblico e di sicurezza, ma debba diventare il perno di una nuova e più lungimirante politica europea di cooperazione per lo sviluppo dell’intero bacino. Nello specifico, Rodotà, ha fatto rilevare come l’avvio di una politica di rafforzamento delle relazioni europee col Mediterraneo costituirebbe un’iniziativa “di peso” dell’Italia durante il semestre, che lascerebbe il segno, evitando che lo stesso si riduca ad un’altra occasione sprecata. Ci auguriamo, pertanto, di poter portare al prossimo Forum Mondiale di Tunisi, già fissato per marzo 2015, i risultati della Conferenza diplomatica promossa dal Governo italiano, per scrivere una nuova pagina di storia del Mediterraneo e dell’Europa.
Sarà questo il tema della nostra iniziativa dai prossimi giorni, insieme con gli altri soggetti che con noi hanno elaborato e sottoscritto la lettera e con quanti ne condividono i contenuti.