Tempo di riforme

 

di Carlo Viscardi – Finite le elezioni europee, allo scrutinio anche le amministrative, ora ogni partito e coalizione politica esulterà o si leccherà le ferite per riprendere da domani stesso la “lotta” per le sue idee e programmi. Molti esultano, giustamente, altri fanno finta di nulla, altri ancora incassano la sconfitta. La tregua, pre- elettorale dovrebbe essere finita. Il PD del premier Renzi esce, da queste elezioni, più forte e compatto, cosa molto importante per un partito che fino a qualche mese fa poteva sembrare in “coma irreversibile”.

Il premier commenta : “Il 40% dei voti conquistati dal Pd significa che la speranza ha preso il doppio dei voti della rabbia, riferendosi a Grillo e M5S. L’Italia c’è ed è più forte delle paure che la attraversano. Il voto non era un referendum sul governo né un voto su di me, ma è un voto di speranza, di un Paese che non si arrende. L’Italia è in grado di incidere in Europa, io avverto questo come responsabilità innanzitutto.

L’Italia ha parlato in modo molto forte con un voto di speranza per poter cambiare e poter invitare l’Europa a cambiare”. Dopo la parentesi europea ecco che le dichiarazioni si spostano sulla nostra situazione interna e promette: “Ora l’Italia deve abbassare i toni e alzare le ambizioni ma per farlo deve cambiare. Il messaggio di stanotte, che per l’ampiezza del risultato in molti ricorderemo a lungo, ci dice che il cambiamento che abbiamo promesso deve arrivare in tempi ancora più  veloci di quelli che abbiamo immaginato”.

Come accade negli ultimi tempi il premier lancia un’occhiata a FI, di Silvio Berlusconi e afferma : “Forza Italia continua a essere un partito importante, un pezzo importante di questo Paese. Credo che la scelta di fare con noi le riforme avrebbe potuto essere valorizzata di più da Fi, se alcuni “consigliori” non avessero immaginato di giocare contro le riforme, che probabilmente Fi avrebbe potuto intestarsi di più…”

Le osservazioni ed i commenti non tardano ad arrivare, ed è proprio dalle pagine di Facebook che l’ex premier Silvio Berlusconi, leader di FI, rammenta : “Siamo al tempo stesso i partner decisivi, senza i quali in Parlamento non ci sono numeri per fare riforme vere, definitive e durature per il bene del Paese; Ora vedremo come Renzi userà questo successo; Siamo opposizione intransigente ma responsabile siamo al tempo stesso i partner decisivi, senza i quali in parlamento non ci sono numeri per fare riforme vere, definitive e durature per il bene del Paese”. Non per ultimi arrivano gli ammonimenti di un importante alleato di governo, Angelino Alfano con il suo NCD che ‘ricorda’ : “Matteo Renzi deve tenere conto che noi siamo il pilastro di centrodestra dell’esecutivo; Al premier dico chiaro che il governo non è un monocolore PD”.

Quanto alla legge elettorale, ribadisce che “va fatta rapidamente, ma per noi resta molto importante l’introduzione delle preferenze”. Quindi ribadendo che le elezioni europee sono finite e a parte un buon ridimensionamento delle “ipotesi” Grilline e M5S, ora il governo dovrebbe, come ribadito più e più volte dal premier, mettere mano alle “famigerate” riforme del nostro paese, alle varie “rottamazioni” che sembrano essere ben viste sia dagli alleati che da una buona parte dell’opposizione, ora al premier spetta l’onere di impegnarsi e far vedere che oltre ad aver una buona dialettica, abbia anche una buona strategia d’azione.

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