di Carlo Viscardi – “E’ iniziata la rivoluzione. Una rivoluzione pacifica, ma che le resistenze del sistema non fermeranno; sono qui per cambiare il Palazzo; non accetteremo che il Palazzo cambi noi; E’ evidente che una larga parte della classe dirigente ci osteggia. E’ altrettanto evidente che noi non arretreremo davanti all’obiettivo di garantire ai cittadini” una P.A. in cui si sentano ‘padroni di casa’. Il premier Matteo Renzi, a differenza dei suoi ultimi due predecessori, risponde così alle varie perplessità e reticenze che negli ultimi tempi lo stanno “attaccando” da tutti i lati, e lo fa dalle pagine del Corriere della Sera.
In merito alle critiche lanciategli dal “triumvirato” sindacale ribatte : “noi non abbiamo problemi ad ascoltarli. Ma vogliamo negare che occorra un cambio radicale delle regole del lavoro? Sogno un sindacato che, nel momento in cui cerchiamo di semplificare le regole, dia una mano e non metta i bastoni tra le ruote. Non sarà un sindacato a fermarci. Se l’Italia avrà un sistema burocratico più efficiente, potrà attrarre più investimenti; se riusciamo a cambiare l’Italia qui i soldi arrivano a palate; Se il sindacato dei prefetti, l’associazione dei segretari comunali e la lobby dei consiglieri provinciali si oppongono è un problema loro, non nostro.”
Dalle dichiarazioni possiamo vedere che Renzi non ha “peli sulla lingua” e le risposte ai vari attacchi non le “manda di certo a dire”…
In merito alla sua “legittimazione” popolare risponde così : “la legittimazione popolare non l’avrò mai, neanche se il Pd stravincesse alle Europee; a questo giro è andata così, mi basta la legittimazione costituzionale prevista dalle norme.”
Non risparmia neppure Grillo, che se nella dichiarazione precedente sembrava solo accennare una risposta alle sue precedenti accuse ora è esplicito e dichiara : “mi ha molto colpito l’atteggiamento di Grillo a Piombino. E’ andato in un’azienda che sta morendo a strumentalizzare un dramma con il solo obiettivo di prendere voti e attaccare i sindacati.”
A replicare Grillo ci pensa anche l’ex premier Silvio Berlusconi, che in merito alle prossime elezioni dichiara : “ Grillo mi fa molta paura e da studioso della storia in questi giorni l’ho paragonato a tanti personaggi tipo Robespierre che promettevano un grande cambiamento la Gerusalemme in terra e poi hanno distrutto tutto e non c’è mai stato nessun accenno alla democrazia, il suo partito sarebbe meglio chiamarlo setta dove chi non la pensa come lui viene espulso.” E rincara la dose dichiarando : “Io considero un pericolo per il nostro Paese avere al governo il Pd che deriva dal Pci, ma avere Grillo nel panorama della politica italiana è un pericolo maggiore.”
Renzi incassa anche l’attacco dell’Ing. De Benedetti che dichiara : “Gli 80 euro in tasca agli italiani sono uno spot elettorale” a cui replica quasi subito il premier ribadendo : “Gli 80 euro sono una misura elettorale? No, gli 80 euro sono un antipasto. Sono la prima misura del cambiamento. Sono il tentativo di restituire ai cittadini qualcosa che spetta loro di diritto.”
E conclude rilanciando la sfida per le elezioni affermando che questa campagna elettorale: “Sta diventando un derby tra la rabbia e la speranza, tra chi scommette sul fallimento dell’Italia e chi pensa che l’Italia ce la può fare. Prima eravamo abituati a falchi e colombe, ora ci sono solo gufi e sciacalli. Dobbiamo chiedere un voto non perche’ il governo abbia un consenso leggermente migliore: non è un sondaggio sui ministri, ma è il tentativo per dire che per cambiare l’Europa dobbiamo stare concretamente in campo noi.”
Tante belle parole, ora dovranno essere convalidate dai fatti.