Il presidente della Camera, Gianfranco Fini, è tornato Giovedì notte nel salotto di Porta a Porta, il noto programma televisivo di Rai 1 condotto dal giornalista Bruno Vespa, davanti al quale non si presentava ormai da diversi mesi per il congelarsi del loro rapporto. Fini a più riprese punzecchia Vespa («lei che frequenta Berlusconi…») e il giornalista spiega con incomprensioni sulla casa di Montecarlo la «rottura» consumatasi. Inoltre, dal salotto della trasmissione, Fini è tornato ad attaccare il premier Berlusconi: «Il vero premier è Bossi, che è sempre più il ‘dominus’ della maggioranza. Senza il Carroccio, Berlusconi non avrebbe più nessun potere». Secondo il presidente della Camera, infatti, è stato un errore consegnare a Berlusconi la destra italiana. E ancora: «Sono ormai certo che l’ipotesi del voto anticipato si è allontanata perché il governo ha preso una decisione saggia scegliendo di prorogare di quattro mesi il provvedimento sul federalismo regionale e questo allunga la legislatura». Con interventi diretti, Fini ha toccato tutti i temi più delicati all’ordine del giorno.
In apertura la domanda più spinosa: quella sul conflitto d’attribuzione che la maggioranza ha sollevato sul caso Ruby. «Sono fermamente determinato a far rispettare il regolamento e valutare, anche in ragione del fatto che non ci sono dei precedenti, quella che sarà l’opinione espressa dalla Giunta per il Regolamento». Poi ci sarà il passaggio nell’ufficio di Presidenza di Montecitorio: in quella sede in passato «alcune volte si è votato, altre no», spiega Fini, ma in ogni caso «il mio parere personale non sarà espresso, perché il presidente non vota». Un’intervista, dunque, segnata da un continuo battibecco con Bruno Vespa. Parlando di giustizia il presidente della Camera ha detto: «È noto che lei è molto informato su quel che fa Berlusconi». In un altro frangente: «Dovrebbe chiedere al presidente del Consiglio, che lei frequenta». Pronta la risposta del giornalista: «Io non frequento il presidente del Consiglio». Fini e Vespa non si sono risparmiati battute anche su altri temi. La terza carica dello Stato ha sottolineato: «Io sono contro un modo di fare informazione molto malizioso». Infine quando si è affrontata la questione delle amministrative e di un eventuale no pregiudiziale di FLI ai candidati PDL, Fini si è prodotto in un educato affondo: «Lei offende la mia intelligenza».
Filippo Turiano