Nei giorni scorsi il Meetup del M5S di Lamezia Terme ha sostenuto che i dati sulla raccolta differenziata in città non sarebbero attendibili.
A questo punto occorre nuovamente ricordare che a Lamezia il dato di raccolta differenziata è in controtendenza rispetto alla media regionale: il nostro è uno dei pochi comuni, di grosse dimensioni, ad aver raggiunto una delle percentuali più alte di raccolta differenziata nella regione, pari al 31,09%, accertata per il 2012 dall’Arpacal, contro il 15,93% di Catanzaro, l’11,41% di Crotone, il 20,14% di Cosenza e il 13,53% di Reggio Calabria. Questi i dati ufficiali ed incontrovertibili.
La raccolta differenziata dei rifiuti nella città di Lamezia Terme, operata dalla società Lamezia Multiservizi, è di tipo misto: per una parte del territorio è attivo il servizio porta a porta, per l’altra parte un servizio di tipo stradale.
La raccolta porta a porta, ad oggi, interessa 9000 utenze che corrispondono ad una popolazione di 25.000 abitanti sui 70.000 residenti. Il dato del 31% di raccolta differenziata pertanto è spalmato su tutto il territorio e su tutti gli abitanti di Lamezia, se si valutasse il risultato solo sull’area servita dal porta a porta si scoprirebbe che questa si attesta al 72% esattamente come nei comuni indicati nel loro comunicato dal M5S come fra i più virtuosi.
Sulle 9000 utenze (25.000 abitanti) i nostri dati infatti sono:
Inoltre il contributo Conai che il Comune riceve sulla plastica è di € 291,62/t e non di € 276,00/t come dichiara il Meetup.
Nel comune di Capannori in Toscana, da loro citato, la popolazione servita con il porta a porta è di 26.000 abitanti, corrispondente a 10.000 utenze cioè quanto è riuscito fino ad oggi a coprire il Comune di Lamezia che ha dimensioni molto più estese e una popolazione di 70.000 abitanti.
Il comune in questione ha come obiettivo Rifiuto Zero nel 2020; ad oggi (dati del mese di gennaio 2014) la percentuale si attesta al 72% , con il 28% di rifiuto indifferenziato e la percentuale di ingombrante (1,31) che nei dati è inserita come “altri rifiuti”. Anche Capannori raccoglie un multimateriale leggero (non il monomateriale). È così per quasi tutti i comuni, anche quelli più virtuosi.
La dichiarazione dello stato di emergenza sui rifiuti nel 1997 ha comportato una gestione dei rifiuti di tipo commissariale a livello regionale che è andata avanti fino alla fine del 2012. La predisposizione di un sistema integrato di gestione rifiuti a regia regionale prevedeva la costruzione di impiantistica di trattamento e anche di valorizzazione del rifiuto differenziato.
A supporto della differenziata, il sistema integrato regionale aveva previsto, sugli impianti di trattamento dell’ambito territoriale di Lamezia Terme (area ex Sir) e di Catanzaro (Alli), delle linee dedicate per produrre compost di qualità dal recupero del verde e dell’organico da differenziata.
Sull’impianto di Alli Catanzaro tali linee non sono mai state attivate, mentre l’impianto previsto per l’ambito lametino, solo nel 2013 ha attivato la linea del compost garantendo al nostro comune i seguenti conferimenti a fronte del totale raccolto:
Tali difficoltà hanno comportato per il nostro Comune un aggravio dei costi sostenuti fino a quando l’organico ed il verde sono stati conferiti ad Alli. Inoltre quando l’impianto di Alli non ha più accettato l’organico, si è verificato un grosso rallentamento sulla raccolta differenziata dei rifiuti.
Infine occorre ribadire che, nonostante le difficoltà oggettive, il Comune di Lamezia Terme ha come obiettivo l’estensione della raccolta differenziata porta a portasu tutto il territorio al fine di rendere la città più bella, vivibile e pulita.
COMUNICATO STAMPA COMUNE DI LAMEZIA TERME