Questa settimana, in via eccezionale, daremo spazio all’All Star Game che si è svolto in quel di Los Angeles dal 18 al 20 Febbraio. Edizione quella di quest’anno che, a detta di tutti, è stata senza dubbio una delle più spettacolari di sempre; e per il valore degli uomini in campo, e per la spettacolarità a cui abbiamo assistito. Ma andiamo per ordine. Venerdì 18, come da programma, è andata in scena la sfida tra i debuttanti Rookies e i Sophomores (gli atleti al secondo anno nella NBA). Il risultato, come tutte le esibizioni dell’All Star weekend, lascia naturalmente il tempo che trova. 148 a 140 per i Rookies i quali, si sono imposti garantendo spettacolo e divertimento ai 17 mila spettatori dello Staples Centre. Per quanto riguarda il tabellino, da segnalare per i Rookies i 33 punti di Cousins e per i Sophomores i 30 di Harden. Passato Venerdì, ci si è tuffati nell’All Star Saturday, da tutti conosciuto come il giorno della gara delle schiacciate. Senza dubbio la più grande attrazione della 3 giorni. Il primo antipasto è la sfida chiamata “Shooting Star”, dove quattro squadre composte da tre giocatori, un cestista NBA, una giocatrice Wnba e un’ex stella del basket a stelle e strisce, si sfidano a suon di tiri da diverse posizioni. Vince il team di Atlanta composto da Steve Smith, Coco Miller e Al Horford.
Il via alle competizioni “vere” lo dà la Skills Challange, la sfida tra playmaker che si rivela decisamente interessante. Non superano il turno i due favoriti, Chris Paul e Derrick Rose, e nemmeno il rookie delle meraviglie John Wall riesce ad arrivare alla finale. I due promossi sono invece Stephen Curry e Russel Westbrook. In finale il giocatore di Golden State non sbaglia quasi nulla e completa il percorso con un eccellente 28.2’’, stravincendo la sfida con Westbrook. A scaldare ulteriormente lo Staples però ci pensa l’attesa gara da tre che per propone anche la sfida tra due compagni di squadra, Paul Pierce, il campione in carica, e Ray Allen.
Pierce e Allen vanno in finale, insieme al tiratore di Miami James Jones il quale, alla fine avrà la meglio sui due di Boston. Il piatto forte della serata naturalmente e’ la gara delle schiacciate con il “Clippers” Blake Griffin favorito. Nel turno preliminare però il vero dominatore e’ JaVale McGee che prima decide di schiacciare contemporaneamente due palloni in due canestri (ricevendo 50, il voto massimo dai cinque giudici), poi con l’assist di John Wall di palloni nel canestro (uno solo questa volta…) ne mette ben tre con lo stesso movimento. Griffin non gli e’ da meno ed elettrizza lo Staples Center con una “dunk” dopo uno avvitamento di 360°. I due così vanno spediti in finale, eliminando DeMar DeRozan e Serge Ibaka. Il colpo di teatro, come da copione, arriva proprio in finale.
Griffin, fa comparire sul parquet un’automobile e la fa piazzare sotto il canestro. Non contento il fenomeno dei Clippers porta in campo anche un coro gospel che intona la canzone “I believe I can fly” mentre il giocatore con una schiacciata di straordinaria spettacolarità fa esplodere lo Staples Center. Griffin, infatti, salta l’automobile e schiaccia con il suo solito atletismo spaziale. Dopo una performance del genere non c’è nulla da fare per McGee, i tifosi via sms premiano così il giocatore dei Clippers che come da pronostico si impone nella Slam Dunk Contest.
Atto conclusivo di questa spettacolare manifestazione è stata il match tra Est ed Ovest: per la cronaca il match sin dalle prime battute molto equilibrato e spettacolare come sempre, si è concluso a favore dell’Ovest con il punteggio di 148 a 143. MVP del match è stato, per la quarta volta, Kobe Bryant dei Los Angeles Lakers, grazie ad una prestazione da 37 punti e 14 rimbalzi in 29 minuti. Per il team dell’ East va sottolineata la prestazione di Lebron Jamens autore di una tripla doppia ( 29 punti, 12 rimbalzi e 10 assist).
Danilo Santoro