Rassicuranti dati 2013 sulla radioattività negli alimenti

Allerta radiazioni – attive le misure varate in collaborazione fra l’ARPACal e l’ASP di RC . Conclusa la prima fase sperimentale di monitoraggio della Rete RESORAD

alimentari1Dopo il susseguirsi di notizie allarmanti circa la critica situazione della centrale atomica di Fukushima e del conseguente rischio di fall-aut planetario con possibile contaminazione degli alimenti destinati al consumo umano, a seguito dei quesiti posti alle istituzioni calabresi competenti circa il pericolo di dispersione in atmosfera di enormi quantità di particelle radioattive, riceviamo puntuali e dettagliate informative in merito dalla Dott.ssa Sabrina Santagati, Direttore Generale dell’ARPACal che è direttamente impegnata nel contrasto e prevenzione del rischio da radiazioni. La Dott.ssa Santagati, pur confermando l’effettivo allerta internazionale sul pericolo radiazioni, rassicura i cittadini calabresi sulle misure di controllo e prevenzione attivate in campo nazionale e regionale innescate con il controllo ed il monitoraggio della radioattività ambientale e su quelle specifiche di prevenzione per la difesa della salute attivate sperimentalmente in provincia di Reggio Calabria in collaborazione con l’ASP di Reggio Calabria, che saranno, a loro volta, estese su tutto il territorio calabrese << in Italia è attiva la RETE nazionale di Sorveglianza della Radioattività Ambientale denominata RESORAD >> dichiara la Dott.ssa Santagati << coordinata dall’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) che prevede il potenziamento del sistema capillare di controllo tramite le reti di monitoraggio regionali gestite dai CRR, Centri di Riferimento Regionaliper la Radioattività ambientale, istituiti presso tutte le Regioni d’Italia ed allocati presso le ARPA, Agenzie Regionali per la Protezione dell’Ambiente; per quanto riguarda la Calabria >> continua il D. G. dell’Agenzia Calabrese <<questa Direzione Generale, in ottemperanza al D.L.gs 230/95, alla Direttiva 96/29/Euratom ed al D.Lgs 241/00, grazie al contributo del Laboratorio Fisico regionale di Reggio Calabria diretto dalla Dott.ssa Giovanna Belmusto, Direttore anche del Dipartimento di Reggio Calabria, e del Centro d’eccellenza Agenziale SATNet diretto dal Dott. Bruno Barbera, ha curato e varato nel 2012 il Piano Programma Pluriennale per il Monitoraggio della Radioattività ambientale e per la piena attuazione della RETE RESORAD, che prevede la riorganizzazione del sistema dei laboratori fisici regionali, l’istituzione dell’Osservatorio Radiazioni a Crotone ed il potenziamento del CRR Calabrese, istituito presso il Dipartimento Provinciale di Reggio Calabria, che si avvale del supporto del personale specializzato e delle sofisticate apparecchiature dell’attrezzatissimo Laboratorio Fisico del Dipartimento di RC presso cui è, inoltre, attivo il controllo dei livelli di radioattività in atmosfera; >> infine continua la Dott.ssa Santagati << essendo le AA.SS.PP i soggetti istituzionalmente preposti ad effettuare gli interventi di prelievo e campionamento sulle matrici di origine animale e vegetale destinati al consumo umano, dopo una iniziale collaborazione attivata dal 2008, è risultato propedeutico definire accordi organici fra l’ARPACal e le AA.SS.PP. della Regione, con la stipula di specifici Protocolli d’Intesa >>. A tale proposito, Il Direttore Generale dell’Agenzia rimarca che << non si tratta solo di buone intenzioni, ma della strutturazione di una complessa macchina tecnico scientifica che è attiva già dal gennaio 2013; infatti, grazie alla preziosa collaborazione avuta dall’ASP Ambito di Reggio Calabria, il 31 dicembre 2013 si è conclusa con ottimi risultati la I^ Fase sperimentale del Progetto, che ha messo a punto, tarato e verificato la metodologia di campionamento, prelievo, analisi e controllo della radioattività negli alimenti, tant’è che a breve si potrà pervenire alla stipula del primo dei previsti Protocolli d’Intesa, quello fra l’ASP di Reggio Calabria e l’ARPACal, da replicare poi in tutto il territorio Calabrese attuando le metodiche messe a punto in questo anno di intensa attività sperimentale, grazie anche alla professionalità degli esperti Veterinari dell’ASP impegnati in prima linea nei prelievi e che hanno definito e codificato, in sinergia con il Laboratorio Fisico Regionale, le matrici, le metodiche e le frequenze di campionamento >>. A consuntivo risulta più che positiva questa fase sperimentale, durata 12 mesi, che ha interessato le strutture che trattano quantità importanti di carni e le relative industrie di lavorazione, come mattatoi pubblici e privati, centri carni, mercati ittici e punti di sbarco, depositi frigoriferi, macellazione a domicilio per autoconsumo, grande distribuzione all’ingrosso e dettaglio, effettuando svariati campionamentisu bovini, suini, ovini, caprini, oltre a campioni di latte e di miele. Da ciò che si apprende, infatti, risulta che il controllo della radioattività relativo al monitoraggio delle matrici previste, ha risposto con esito positivo alle finalità di tipo ambientale, sanitario e di protezione civile attese. Pertanto, alla luce dei campionamenti e dei risultati delle analisi effettuate << si possono rassicurare i cittadini circa la non rilevanza di sostanze radioattive pericolose per la salute negli alimenti sin qui monitorati >> ribadisce la Dott. Santagati << e, inoltre, il livello di allerta e di controllo nel 2014, sarà ancor di più incrementato anche in previsione delle possibili evoluzioni negative della crisi della Centrale di Fukushima >> . Infatti il Piano prevede l’introduzione di ulteriori misure fra cui il monitoraggio degli alimenti di origine vegetale e del pasto completo, con esame periodico delle matrici più rappresentative della dieta mista: cereali e derivati, vegetali a foglia, vegetali non a foglia, frutta fresca, funghi, pasto completo, oltre all’estensione delle indagini in altre matrici (es. acqua potabile) ed in matrici di alimenti destinati a consumo animale (mangimi, foraggi, etc.). In definitiva, saranno, esaminate periodicamente le matrici più rappresentative delle principali possibili vie di trasferimento della radioattività dall’ambiente all’uomo.  Alla luce di quanto comunicato ed appreso, a seguito della integrazione e sinergia tra le ASP e l’ARPACal per la tutela della salute dei calabresi, relativamente al controllo della radioattività negli alimenti per il consumo umano, prendiamo atto con soddisfazione di come la Regione Calabria si sia dimostrata pronta ed efficiente, sia nella fase di programmazione che in quella di attuazione degli interventi di prevenzione e tutela della salute. Inoltre, grazie alla puntualità con cui l’ARPACal ha dato seguito alla richiesta di informazione elevata da questa testata, si sono potuti tranquillizzare i cittadini su quello che si è programmato e su come si è operato in Calabria per il controllo della radioattività negli alimenti, nonché rendere note anche le misure che saranno rese operative nel 2014. Un Piano che appare atto ad affrontare anche la più grave delle emergenze.

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