di Fabrizio Pace – Silvio Berlusconi dichiara che non mollerà e rimarrà a capo del nostro governo sino al 2013. Non è bastata la decisione del Gip di chiedere un giudizio immediato per il caso Ruby, che coinvolge il premier ed anche altri indagati ,per i quali non è stato peroò richiesto lo stesso provvedimento. Il 6 Aprile il Cavaliere sarà al cospetto di tre giudici donne del tribunale di Milano e non come avrebbe voluto la Costituzione Italiana dal tribunale dei ministri. Nella maggioranza fa da padrone lo sgomento verso la decisione ,quella dei magistrati milanesi, che non tiene conto della volontà del parlamento Italiano,quest’ultimo ha rinnovato la sua fiducia al premier. Una sottile differenza tra qualità e funzione sembrerebbe il nodo col quale i magistrati abbiano stretto la corda attorno al premier ed il giudizio riguardo il modo con il quale avrebbe agito quando ha telefonato in questura per informarsi sul fermo di Ruby. Ci sono 2 cose davvero anomale in questa strana vicenda la prima è quella che emerge e cioè che forse un altro Capo del Governo nella stessa situazione si sarebbe dimesso oppure fatto processare nella maniera più veloce possibile. L’altra anomalia ben più grave, è che, in nessun paese civile si partirebbe da una presunzione di reato per tentare in tutti i modi crearne uno, in nessun paese civile verrebbero a conoscenza delle gente comune i dati riservati delle indagini prima che il processo venga concluso. I processi mediatici sono cominciati già da molto tempo per Silvio Berlusconi che è sotto la gogna mediatica da più di 15 anni senza che ci siano al momento condanne emesse dalla magistratura. Alle volte per decorsi termini altre per innocenza piena,il cavaliere, è sempre stato assolto sino ad oggi. Questo è quello che conta in un paese che vuole essere un esempio di democrazia e libertà. Ci si sente liberi quando non si possono fare conversazioni private al telefono? Ci si sente liberi sapendo che le vostre confidenze, i vostri problemi possano essere ascoltati e registrati solo perché siete nel largo giro di conoscenze di qualcuno che potrebbe essere indagato? Questo, non è solo, quello che succede nel caso di indagini contro le mafie, per le quali si potrebbe anche tollerare una violazione così profonda della privacy personale, ma è quello che è successo a tutti coloro che hanno avuto un qualsiasi contatto con le ragazze indagate nella vicenda Ruby (dai più definite ingiustamente prostitute). La Lega Nord, fedele alleato di governo del PDL, è concorde nel definire la vicenda solo un pretesto politico per far fuori Silvio Berlusconi definitivamente dalla vita politica. Di parere totalmente opposto è il leader del PD, Bersani, il quale chiede dimissioni e senso di responsabilità da parte del presidente del consiglio. Per una soluzione elettorale è invece orientato il terzo polo, di Fini, che al momento è appena uscito dal suo primo congresso fondativo ma ha già problemi riguardanti la migrazione di alcuni suoi militanti verso il PDL.