RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO
Che Demi Arena sia una persona perbene, nel senso che non è contiguo con la criminalità organizzata, sono pronto a prendere il fuoco con le mani, ma che la affannata, nervosa ed a tratti scomposta difesa, a tutti i costi, da parte del Governatore sia stata inutile e dannosa lo penso anche. Senza troppo dover ragionare è chiaro che, la candidatura al Senato prima e la nomina assessorile dopo, siano state una risposta per alcuni condivisibile, a quella che è stata ritenuta una “cattiveria” politica nei riguardi della città. Era il momento in cui si attendeva l’esito dei giudizi pendenti in sede civile ed in sede amministrativa, in ordine alla declaratoria di incandidabilità ed alla revoca del provvedimento di scioglimento del consiglio comunale. Cadute tali premesse tecnico giuridiche da un lato e cambiato ogni precedente contesto partitico – politico dall’altro, ritengo, però, doveroso porgere all’attenzione della comunità di centro destra una riflessione circa il mantenimento della fiducia degli elettori, anche di fronte alla scissione del PdL a beneficio della Nuova Forza Italia e del Nuovo Centro Destra, invitando tutti gli attuali attori politici ad interrogarsi se tali scelte abbiano portato gli elettori a sentirsi traditi a vantaggio di tutte quelle componenti fondate su sentimenti antipolitici. Scelte che oggi, anche in esito ad una deprecabile polemica con esponenti della Commissione Antimafia, scadono in uno spregiudicato ed arrogante scontro tra istituzioni. Ecco, perché, senza prescindere dalle singole scelte amministrative, ritengo rammentare a me stesso che il leit motif dell’ultima campagna elettorale amministrativa, che mi ha visto coordinatore del maggior partito, si fondava proprio sulla genuinità dei nostri comportamenti adamantini, rispettosi e fautori della cultura della legalità, non soltanto nei comportamenti ma anche e soprattutto nelle apparenze. Furono le insopportabili ombre sulla mia persona, certamente create in modo surrettizio e strumentale ma comunque potenzialmente pregiudizievoli per il partito e per l’amministrazione, che mi indussero alle dimissioni da assessore, seppur in totale assenza della benchè minima ipotesi di comportamento addebitato o addebitabile al sottoscritto! Scopelliti, Coordinatore regionale, apparentemente non me lo chiese…ma mi pregò, anche nottetempo, Arena di farlo, nell’interesse del bene comune: “Sarai un gigante, se lo farai”, mi disse il Sindaco di Reggio Calabria. I fatti e le vicende della vita, poi, posero proprio Arena, Sindaco del Comune sciolto ed oggi Ex Sindaco incandidabile, nelle condizioni di dover fare un passo indietro per il bene comune. Due condizioni, quelle che vive Arena, certamente frutto di un’azione ingiusta e mirata nei confronti di una classe dirigente ma nel merito delle quali, pur con il sacro fuoco dentro, non intendo entrare perchè per mia cultura e impostazione etica familiare ancor più sacro di quel fuoco è il rispetto delle decisioni degli Organi competenti, qualunque esse siano, anche le meno condivisibili, anche le più ingiuste. Ebbene, proprio nel momento dell’applicazione della teoria del “gigante”, Arena ha tenuto ben stretta la ben remunerata poltrona di assessore regionale e si è dimostrato un nano. Sulle spalle dei giganti. Il Governatore Scopelliti e chi per lui, ha ribadito più volte la teoria dell’opportunità per giustificare la mancata difesa della mia persona, preferendo il ponziopilatesco silenzio nel mio caso, salvo diventare leone nel difendere Arena che proprio leone, nei rapporti con lui, non è mai stato… Ecco, sono proprio questi intollerabili atteggiamenti, a riproporre la metafora del servo sciocco e del sua paladino imperatore, che brandendo la spada dell’opportunità e dell’etica utilizzata solo per togliere di mezzo qualcuno – verso cui il comune percorso trentennale vale comunque meno della pulizia e dell’irreprensibilità – tradiscono la gente che nei decenni concesse fiducia e risultati elettorali travolgenti. E io questa gente ho scelto di poterla guardare in faccia e dritto negli occhi. Quegli occhi che altri non potranno mai incrociare con i miei senza sprofondare nella vergogna! Già! Avevi ragione Demi: Io sono un gigante…..