di Carlo Viscardi – “Un incontro lungo, positivo e fruttuoso che conferma il nostro comune impegno. Lavoreremo bene insieme”, questa la dichiarazione congiunta di Letta e Renzi dopo il primo incontro ufficiale fra Premier e neo-segretario PD. Durante l’incontro viene precisato che il ritiro della fiducia al governo non e’ un tema all’ordine del giorno: ‘Il punto non è far cadere il governo ma farlo lavorare affinchè il governo ottenga i risultati e dia risposte’, ha spiegato, sottolineando che non ci sarà alcun ‘braccio di ferro con i gruppi parlamentari. Non sono preoccupato che ci siano tensioni con i gruppi: questi hanno il dovere di discutere e dialogare’ con il partito. Come tutti sanno, Renzi ha vinto, stracciando i suoi concorrenti, Cuperlo e Civati raccogliendo il 70% delle preferenze dei circa 3milioni di votanti… Che facendo i famosi “conti della serva” hanno versato volontariamente, nelle casse del PD circa 6 milioni di euro, soldi che sarebbero potuti essere destinati per motivi filantropici oppure meramente utili al bene comune. Renzi ha proposto a Gianni Cuperlo di esprimere un membro nella nascente segreteria. Ma l’ex sfidante, sconfitto alle primarie, ha preferito rifiutare, considerando la segreteria espressione operativa della guida del partito. Scelta diversa invece quella di Pippo Civati che, ad analoga offerta, ha proposto il nome dell’economista Filippo Taddei. Queste proposte di “pace” fatte agli sconfitti, sembrerebbero essere fatte apposta per sopire le “lotte interne” al partito note a tutti, e mettere a tacere i “maligni” su possibili scissioni o “fughe di cervelli”, il tutto presumibilmente avvalorato da una dichiarazione di renzi, che afferma : “”Cuperlo ha detto cose belle, lavoreremo insieme, non c’è rischio per l’unità del partito, lavoriamo insieme perchè i risultati arrivino; Non ci sarà alcun “braccio di ferro” con i gruppi parlamentari, non sono preoccupato che ci siano tensioni con i gruppi: questi hanno il dovere di discutere e dialogare.” Ora bisognerà vedere cosa e come organizzerà Matteo Renzi, la segreteria del Pd, come reagiranno i dirigenti del partito, e gli “alleati” di governo vedi Alfano, SEL e Scelta Civica.