Le due società della più alta espressione nello sport reggino stanno attraversando un momento di crisi
di Giuseppe Dattola – Cinque sconfitte in otto gare per la Viola. Terz’ultimo posto in classifica per la reggina nella serie cadetta del calcio italiano. Non è un momento facile per le massime espressioni sportive della città dello stretto che hanno difficoltà sul campo ed anche lontano dai rispettivi rettangoli di gioco. La Viola sta cercando di portare avanti un progetto di crescita grazie al lavoro del proprietario Gian Cesare Muscolino e del suo staff, formato da gente giovane e competente ma che si trova a dover superare ogni tipo di ostacolo durante il percorso. Il basket vive un momento di crisi da ormai tantissimo tempo e la Viola va avanti lo stesso senza un sponsor facendo leva sulla voglia di questa gestione di riportare in alto il marchio neroarancio. Muscolino punta sui giovani e sul coinvolgimento del territorio ma tutto diventa più arduo quando non si riescono a risolvere problemi importanti come quello relativo alla struttura di gioco. Il Palacalafiore è ormai un vecchio ricordo dato che è indisponibile da marzo 2012 mentre il Botteghelle è rimasto inutilizzato fino adesso. Tutto questo ha creato grandi disagi alla società di Via Pio XI che ha paventato la possibilità di spostare le gare interne a Vibo o Messina dato che non vi era più la possibilità di ottenere la deroga per disputare i match al pianeta Viola. La Viola versione Muscolino vuole tornare in alto ma avrebbe bisogno di un sostegno diverso da parte di chi gestisce la città; stesso discorso si può fare per la reggina che vive una fase di involuzione dal punto di vista sportivo e deve affrontare alcune questioni delicate all’interno della struttura dell’ex presidente Lillo Foti che ha lasciato la sua carica per nominare un amministratore delegato ma comunque rimarrà vicino alla compagine amaranto nell’anno del centenario che sperava di festeggiare con un andamento diverso sul prato verde ma, ad oggi, l’obiettivo è quello di difendere la categoria ed è già saltato l’allenatore con il quale la Reggina si era presentata ai nastri di partenza. Reggio sportiva in difficoltà dunque ed i reggini si chiedono se questi risultati sono lo specchio di uno dei peggiori momenti storici della città dello stretto che deve affrontare una serie di problemi sociali di ogni genere da quando è stato deciso il commissariamento da parte del ministero. A tutto questo, c’è da aggiungere la questione Parco Caserta con una della strutture agonistiche più funzionali della città, chiusa da luglio e la cui situazione non si è sbloccata con continue proroghe da parte di chi deve decidere su chi e come dovrà gestire il parco mentre chi era impiegato da anni in quel sito è rimasto a casa senza stipendio. Il lavoro manca e chi c’è l’ha non è sicuro di mantenerlo; le tasse aumentano; i tributi raddoppiano e lo sport non può regalare gioie dato che riflette queste situazioni. Reggio Calabria città del sole? Magari si perché il clima è sempre bellissimo ma l’astro che illumina la punta dello stivale in questo momento è offuscato ed ogni settore della vita sociale ne risente con lo sport non può esimersi da tutto questo.