Tensione nel PdL

di Carlo Viscardi – Come la politica ci sta spiegando negli ultimi anni, e come le notizie si susseguono, sappiamo tutti che il problema n°1 del nostro paese, non sono le crisi e la politica inadeguata a risolvere i problemi di bilancio e di tenuta dei conti, ma Silvio Berlusconi e la sua decadenza da senatore della repubblica.

Ora la focalizzazione del problema è la reazione che il “Cavaliere” sta facendo trapelare nelle varie dichiarazioni, nel momento in cui fosse votata la sua decadenza e la conseguente reazione di Angelino Alfano, vicepremier di questo governo Letta e segretario del PdL…

Alfano ha confermato che l’ala governativa del PdL è determinata nel battersi contro la decadenza di Berlusconi dal Senato ma non ha intenzione di ritirare l’appoggio all’esecutivo, qualora fosse questa la proposta del Cavaliere al Consiglio nazionale di domani, ponendo due condizioni al Cavaliere:

1° Dividere decadenza Berlusconi da destino governo, deve essere scritto ben chiaro che seppure la decadenza sia inaccettabile questa deve essere mantenuta distinta dal governo, al quale il Pdl rinnova la sua fiducia.

2°Due vicecoordinatori, uno lealista e l’altro governativo; nomina contestuale, da fare al momento dell’accordo, di due coordinatori con potere congiunto di firma sulle candidature a tutti i livelli, da quello locale a quello europeo. Il filo conduttore delle richieste di Alfano e seguito è che gli accordi vengano messi “Nero su Bianco” in un ufficio di presidenza da tenersi prima del Consiglio nazionale di sabato, altrimenti non ci sarà più nulla da fare e ciascuno prenderà la propria strada.

Viene riferito che il Cavaliere non abbia fatto promesse ne dato garanzie, limitandosi ad ascoltare Alfano e dichiarando che avrebbe dovuto parlarne con i lealisti. Parole generiche che, viene riferito, non fanno ben sperare i governativi, soprattutto l’ala dura che sul governo e la decadenza non cederà, è la convinzione.

Ora vedremo in che modo il Cavaliere reagirà ai “dictat” di Alfano e dei suoi seguaci. Pare che il cavaliere abbia ascoltato e si sia mostrato possibilista, i lealisti non hanno certo intenzione di stare a guardare e il messaggio al Cavaliere lo hanno mandato forte e chiaro. Nel corso del pomeriggio di ieri si sono riuniti al partito e poi, a nome della delegazione, Raffaele Fitto è andato a palazzo Grazioli.

Sul piatto, spiegano fonti vicine a Palazzo Grazioli, ci sarebbe l’ipotesi di un nuovo documento, molto più duro di quello emerso dall’ufficio di presidenza, soprattutto sul tema del rapporto governo-decadenza. Non è detto che venga mai reso noto, la bozza però esiste e i lealisti sono pronti a tirarla fuori per andare alla conta. Vedremo cosa succederà, ma ricordiamoci che i veri problemi del nostro paese non sono questi, ma bensì altri…

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