La settimana prossima sarà discussa in Parlamento la proposta di legge di iniziativa popolare, sostenuta da oltre 150mila persone, grazie alla campagna “Liberaladomenica” promossa da Confesercenti contro l’apertura dei negozi nei giorni festivi.
Elemento, quest’ultimo, che va a vantaggio delle grandi strutture a scapito delle piccole. “La diffusione dei centri commerciali sta mettendo in ginocchio i negozi italiani – sottolinea il presidente di Confesercenti Calabria Antonino Marcianò – pensare che le grandi strutture creino più occupazione è un grande errore perché in realtà si e’ distrutto un tessuto commerciale a favore delle grandi strutture, spesso periferiche.
Si tratta di strutture basate su un’offerta che prevede il punto principale delle vendite nei giorni festivi e pre-festivi quindi la liberalizzazione degli orari non e’ stata fatta per i consumatori ma per sostenere le grandi strutture commerciali a scapito delle piccole”. Ad avvalorare questo assunto sono i dati elaborati da Confesercenti nazionale che indicano come queste scelte abbiano comportato una perdita di quote di mercato dell’80% nell’alimentare e del 60% nell’extra alimentare a scapito delle piccole realtà italiane.
Ed il tutto in una fase di crisi economica e dei consumi. “In pratica – dice ancora il presidente di Confesercenti Calabria – si sono trasferite quote di mercato ai grandi tagliando fuori i piccoli con l’evidente risultato di un certo degrado dei centri urbani dal momento che, a causa di queste politiche, viene a mancare un tessuto commerciale diffuso, oltre ad una minore occupazione” “Purtroppo – conclude Antonino Marcianò – “nell’immaginario collettivo dei grandi centri commerciali si dice che le aperture festive favoriscono i consumatori, ma ciò non corrisponde al vero perché la liberalizzazione dell’attività’ commerciale in Italia e’ distruttiva per quanto riguarda le città, ed e’ stata fatto ad unico vantaggio dei più grandi”.