Le contraddizioni e le stranezze delle linee guida per il Piano Regionale dei Trasporti

Giuseppe Giordano
Giuseppe Giordano

Le  prese di posizioni ora favorevoli  ora contrarie alle linee guida regionali sui trasporti  che hanno avuto il parere favorevole con osservazioni da parte della quarta commissione consiliare regionale hanno determinato  valutazioni diverse anche all’interno delle organizzazioni sindacali.. Effettivamente, a fronte di un documento che presenta carenze strutturali,la Commissione all’unanimità, quindi maggioranza e minoranza, ha approvato diverse osservazioni presentate dai consiglieri che, ad una analisi approfondita, incidono in modo sostanziale sulle stesse linee guida. Mi riferisco in particolare alle  osservazioni da me presentate e recepite all’unanimità che oltre  a profili di ordine metodologico  hanno sollevato riserve su questioni di merito. Su queste ultime i rilievi sono state molteplici e a titolo esemplificativo hanno riguardato profili di natura economica atteso che le linee guida  non individuano  i valori  target che quantificano gli obiettivi da raggiungere né tantomeno l’analisi finanziaria su cui si dovrà basare il Piano Direttore.

Per  l’attraversamento stabile dello stretto , su cui è tramontata l’idea del ponte,  non si è prospettato uno scenario diverso quale quello del  SISTEMA MULTIMODALE ALTERNATIVO che  estenderebbe i suoi effetti su aree del territorio che hanno una elevata potenzialità, ma che non vengono sviluppate. Una mia ulteriore osservazione, poi recepita, ha avuto modo di denunciare la scelta di bacini separati tra ferro e gomma come se si volessero definire ancora in ragione dei servizi esistenti, piuttosto che in termini di integrazione modale, adeguata quest’ultima ad una ottimizzazione del servizio, che contempera anche la precipua esigenza del contenimento dei costi ovvero può meglio conformarsi alla carenza di risorse pubbliche.

Anche sul porto di Gioia Tauro ci si è limitati ad  una mera elencazione degli interventi omettendo ad esempio che l’interporto, del quale si progetta la realizzazione,  è stato già costruito ma si pongono semmai problemi di gestione. Sul punto dell’intermodalità, si indica il sistema mare-gomma, ciò ad essere benevoli può definirsi come un ritorno al passato. Ed è proprio singolare, nel momento in cui bisognerebbe concentrare tutti gli sforzi e la capacità politica per spingere alla concretizzazione del Gateway ferroviario, unica condizione per rendere competitivo il porto e invece  si delinea invece una strategia rilevatasi errata e superata in tutta l’Europa.

Anche sul sistema aeroportuale  non si rinviene alcuna strategia, si indicano le funzioni generali cui i tre scali devono assolvere, ma non si dice nulla in termini strategici e di governance, ad esempio la creazione di un unico soggetto pubblico/privato per la gestione del sistema aeroportuale calabrese. Inoltre fra le osservazioni presentate rilevano   le criticità esistenti e lo stato di degrado del trasporto ferroviario regionale dove non vengono individuate le modalità attraverso le quali uscire da una situazione stagnante che individui un percorso virtuoso che renda da un lato complementari i servizi in capo a RFI e Ferrovie della Calabria, dall’altro ponga in essere un potenziamento di queste ultime attraverso un piano di investimenti che miri a ridurre il trasporto su gomma mediante integrazione dello stesso. Stesse limitazioni si evincono nel rapporto con RFI per una rivisitazione adeguata e funzionale dei servizi in essere. Infine nulla si dice della nuova rete transeuropea di trasporto che prevede la realizzazione di una rete core (centrale), cioè la rete portante europea, e una rete di secondo livello definita comprensive (organica) attraverso la utilizzazione dei fondi europei 2014-2020 per la prima, mentre la rete di secondo livello sarà finanziata con i fondi degli Stati membri.

L’analisi del suddetto Piano Europeo fa emergere delle criticità per le regioni meridionali e nello specifico della regione Calabria i limiti della rete core sono molteplici, considerando , altresì, che nessun interporto è previsto in Calabria mentre nella lista dei nodi urbani, delle reti di prima e secondo livello, non esiste Reggio, Messina e nemmeno l’area dello StrettoCi si è posti il problema per il quale la Calabria è fuori dalle reti CORE-NETWORK .In questo quadro le osservazioni da me presentate, mi domando,  che sbocco avranno sulla eventuale ridefinizione delle linee guida, e in ogni caso potranno trovare ingresso nel piano direttorio rispettando così  la volontà espressa da un organo regionale quale la Commissione? Queste sono le domande che rivolgiamo all’assessore Fedele, il quale dovrà chiarire se intende recepire le osservazioni, ripeto ,votate anche dai componenti della maggioranza,  finalizzate a porre  sostanziali correttivi, oppure, facendo finta di niente, procedere come se nulla fosse.

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