Non c’è tempo da perdere – Non siano vanificati gli sforzi della Regione
di Fabrizio Pace – A breve è prevista l’assemblea dei soci della SOGAS, importante per stabilire il proseguo della stessa nella gestione dell’Aereoporto dello Stretto. Sempre nella prossima settimana si attendono delle decisioni importanti anche dall’ENAC, ente preposto anche riguardo la decisione sull’eliminazione o meno dei vincoli sul Tito Minniti. Di fatto queste limitazioni vincolano la piena operatività dell’aeroporto bloccandone conseguenzialmente anche lo sviluppo legato alla crescita dei flussi di passeggeri. Del problema si è interessato anche il parlamentare reggino On. Barbanti, dei M5S (come si è potuto leggere in un interessante articolo pubblicato da Gazzetta del Sud stamane), per mettere in evidenza, a suo dire, le carenze della politica al riguardo aggiungendovi, una riflessione personale sulle mancanze del trasporto aereo in Calabria. Per risolvere le limitazioni ENAC poste sull’aeroporto dello Stretto ha la lavorato e sta lavorando la Provincia, riuscendo però solo in parte nell’impresa. Ma risulta lampante che c’è ancora molto da fare, perché se la Regione Calabria si adopera per far aumentare i flussi turistici e di normali passeggeri ma poi di fatto non si eliminano i problemi che l’ENAC pone sullo scalo, qualsiasi genere di politica di incremento risulta avere efficacia di breve periodo. Pare che si siano incontrati a Roma, il Presidente dell Provincia Giuseppe Raffa ed il capo della Segreteria tecnica del Ministro dei Trasporti Maurizio Lupi, dall’incontro si spera sia scaturita la soluzione allo sblocco sulle limitazioni dell Ente Nazionale per L’aviazione Civile sul Tito Minniti. È indispensabile quindi che ENAC elimini le limitazioni tecniche, che dovrebbe comportare la rimozione di molti attuali vincoli esistenti, oltre al passaggio dello scalo dalla categoria C a quella B, sarebbe questo un grosso passo avanti per quanto riguarda le abilitazioni aeroportuali. La mancata rimozione di quegli impedimenti impedisce oggi al “Tito Minniti” di accogliere molte compagnie low-cost e straniere, lasciando ad Alitalia la quasi totalità del trasporto aereo commerciale, senza possibilità di concorrenza. Condizione che provoca anche un’inevitabile aumento nel costo dei biglietti, che non è da impulso al consumo di traffico aereo nella struttura reggina sopratutto in un momento di crisi economica come quello attuale. Solo con la rimozione di quei limiti si potranno vedere realmente gli effetti delle politiche riguardanti i trasporti aeroportuali che tanto stanno a cuore al “governo” Scopelliti.