di Fabrizio Pace – E’ un giorno particolare per il PDL dopo l’incredibile e responsabile dietrofront di Berlusconi di ieri in Senato il partito sembra essere innanzi ad un bivio. Il cavaliere che pareva essere deciso a far cadere il governo Letta ha invece deciso di confermargli la fiducia. I bene informati sanno che già in entrata a Palazzo Madama Berlusconi rispondeva, alle domande dei giornalisti presenti, dubbioso sul da farsi e possibilista sulla risoluzione della crisi di governo, molto più di quanto lo stesso leader del PDL fosse stato nei giorni precedenti. Forse la chiacchierata, sino a tarda notte con Angelino Alfano, avrà evidenziato agli occhi del cavaliere che l’anima centrista del PDL vuole realmente porre fine alla bagarre politica che da troppi anni si è innescata nel nostro paese e non aveva alcuna intenzione di tornare alle elezioni con tutto il dispendio economico e di energie che il clima pre-elettorale comporta.
Il Paese ha bisogno di altro … è quanto emerge anche dal discorso di apertura in Senato di Enrico Letta che, con toni molto pacati, ha invitato i colleghi alla responsabilità, ricordando il programma condiviso e quanto fatto fin ora dal suo governo. Tutto detto in maniera molto softh per non urtare la sensibilità di coloro che dal PDL avevano già deciso di votare la fiducia al suo governo contravvenendo al diktat di Berlusconi. Si tratta circa 23″dissidenti” ed il numero è destinato forse ad aumentare, che guidati da Formigoni, potrebbero dar vita ad una piccola coalizione all’interno del centrodestra (i Popolari), vicina al PDL ma autonoma. Oggi il cavaliere per ricucire quello che da molti viene visto come uno “strappo” all’interno del partito, terrà riunione chiarificatrice e pare che abbia già proposto un novo nome, Forza Italia – PDL, in modo da comprendere anche coloro che di animo più moderato (i fuoriusciti dalla ex-DC) non vorrebbero transitare nella nuova Forza Italia. E’ una situazione che si va tranquillizzando, anche se come siamo ormai da tempo abituati, con Berlusconi non si può dare nulla per scontato, il genio e l’esperienza del Cavaliere possono da un momento all’altro “cambiare le carte già sul tavolo” anche se questa al tavolo sono seduti troppi poteri forti visibili e non … Da voci di corridoio sembra che “Silvio” che il centrosinistra e i montiani potrebbero concedere al PDL una settimana o due di tempo per approfondire i temi sollevati dalla memoria difensiva del cavaliere e per far coincidere il voto del Senato con il pronunciamento della Corte d’Appello di Milano sulla durata dell’interdizione dai pubblici uffici.