Nonostante il vertice all’Onu non abbia fornito indicazioni fondamentali per l’eventuale guerra in Siria, Obama non indietreggia dalla sua decisione di attacco nei confronti del paese medio-orientale, reo secondo l’intelligence americana di aver usato armi chimiche durante la guerra civile. Tesi nettamente contestata dal governo di Damasco appoggiato in toto da quello di Mosca, Pechino e Bagdad. Anche Papa Francesco, auspica una soluzione diplomatica e invita ad un giorno di digiuno e preghiera i fedeli. L’Onu pare sia in una posizione di stallo. Ma Obama pare stia solo aspettando il parere, non necessario tra l’altro, del Congresso americano che a giorni rientrerà dalle ferie. In questi giorni si moltiplicano le notizie che vorrebbero l’Iran pronto ad una rappresaglia contro l’ambasciata americana della capitale in caso di bombardamento della navi USA alla Siria.