La commissione Antimafia Martedì deciderà se acquisire gli atti dell’inchiesta sui dati rubati della Procura di Milano. Ci sono delle circostanze che aggravano ancor più quanto accaduto.
Pare infatti che tra la mole imponente di informazioni recuperate dagli inquirenti precedentemente “trafugate” dagli hacker, vi fossero anche file classificati.
Ad una prima indagine sembra che avessero anche “appoggi di alto livello, in vari ambienti, persino in quello della criminalità mafiosa e quello dei servizi segreti, pure stranieri” (come scrive l’Ansa).
Circostanza questa che allarma e non poco gli inquirenti ed i servizi che si occupano della sicurezza nazionale.
Ma l’inchiesta sui dossieraggi è ancora all’inizio e sia la magistratura che il governo vogliono andare sino in fondo alla questione in quanto l’utilizzo di queste banche dati in maniera scorretta potrebbe essere considerato un per la democrazia del nostro Paese.
Alcuni dei soggetti rientrati nell’indagine vengono definiti dal PM di Milano pericolosissimi in quanto in possesso di informazioni sensibili, riservate e segrete, ed ipoteticamente capaci di influire in dinamiche imprenditoriali e procedure pubbliche o giudiziarie.
Fabrizio Pace