Expo Dubai. Corte Conti: immagine Italia valorizzata ma criticità da correggere

(DIRE) Roma, 15 Ott. – La partecipazione italiana all’Esposizione Universale di Dubai nel 2020, manifestazione che ha registrato la presenza di 191 nazioni e 24 milioni di visitatori, ha consolidato l’immagine del nostro Paese nel mondo e creato nuove opportunità per l’economia nazionale, ma le criticità emerse dalla gestione amministrativo-contabile della struttura commissariale richiedono correzioni in prospettiva dell’ulteriore presenza italiana alle future Esposizioni Universali.

E’ quanto afferma la Corte dei conti nell’analisi che la Sezione centrale di controllo sulla gestione delle amministrazioni dello Stato ha approvato con Delibera n. 88/2024/G, esaminando i risultati della partecipazione dell’Italia all’Expo Dubai 2020 sul versante delle iniziative adottate dal Commissariato generale di sezione e su quello dei potenziali ritorni economici e diplomatici connessi agli attesi aumenti nell’export delle PMI, ai maggiori investimenti da e verso l’estero, alle nuove partnership finanziarie, alle opportunità di rilancio del turismo in Italia, nonché alla collaborazione internazionale in ambito scientifico-tecnologico e alle dinamiche legate alla mobilitazione universitaria.

Le carenze riscontrate nella composizione quantitativa e qualitativa del personale impiegato – rileva, tuttavia, la Corte – hanno impattato sulla gestione amministrativo-contabile della struttura commissariale, contraddistinta da molteplici criticità. Tra queste, anche la totale commistione amministrativa dei fondi pubblici (46,2 milioni di euro stanziati dal Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale) e di quelli privati (come le sponsorizzazioni), che non ha permesso di appurare con certezza quanta parte dell’avanzo annuale e finale della gestione (quest’ultimo, pari a 6,94 milioni) sia da ricondurre al mancato impiego degli stanziamenti di bilancio, piuttosto che all’attività di fundraising.

Tra le raccomandazioni formulate, dunque, dai giudici contabili, l’impiego di personale numericamente adeguato e professionalmente idoneo a fronteggiare impegni organizzativi complessi, l’applicazione coordinata delle disposizioni normative di riferimento, la predisposizione di dettagliati programmi di spesa, in relazione agli obiettivi fissati e all’esigibilità degli impegni da assumere, nonché la gestione separata delle risorse statali e dei proventi da raccolta fondi. (Vid/ Dire) 09:15 15-10-24

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