MO. Libano, gli USA esortano i connazionali a partire

Mentre premier Mikati arriva all’ONU per denunciare ‘sterminio’

(DIRE) Roma, 24 Set. – Mentre non si arrestano i raid dell’esercito israeliano sul Libano, Washington esorta gli americani a lasciare il Paese. Lo ha detto durante la trasmissione ‘Good Morning America’ di ABC News il portavoce della Sicurezza nazionale della Casa Bianca John Kirby. “Vogliamo assicurarci che ci siano ancora opzioni commerciali disponibili per gli americani per andarsene, e dovrebbero andarsene ora, finché ci sono queste opzioni”, ha sottolineato il dirigente, riferendosi ai voli commerciali. Da ieri infatti decine di voli sono stati cancellati, in particolare verso Europa e altri Paesi dell’area mediorientale, all’aereoporto internazionale di Beirut, a causa dell’offensiva lanciata da Israele nel sud e nella valle della Beka’a, che ha causato già oltre 550 vittime. Gli obiettivi sarebbero basi di Hezbollah e depositi di armi. L’organizzazione continua a sparare razzi verso basi militari di Israele. Al momento non si registrano vittime. Nelle ultime ore Hezbollah ha anche annunciato l’uso di nuove bombe, che potrebbero avere una maggiore potenza. Kirby ha quindi aggiunto che l’amministrazione Biden “è in contatto costante con le controparti israeliane”. Il presidente Joe Biden, che oggi terrà il suo discorso alla 79esima sessione dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite a New York – l’ultimo da titolare della Casa Bianca – domenica scorsa ha ammesso di essere “preoccupato” per il rischio di una escalation in Medio Oriente, sebbene sia ancora convinto che “un cessate il fuoco tra Hamas e Israele è ancora possibile”. Gli Stati Uniti, principale alleato di Israele, non condividono il piano dell’esercito di Tel Aviv di creare nuovo “schema di sicurezza” oltre la “linea blu” che lo separa dal Libano, tuttavia non lo hanno fermato. In arrivo oggi a New York anche il premier libanese uscente Najib Mikati, che stamani a Beirut durante un punto con Nasser Yassine, ministro dell’Ambiente uscente e attuale capo del Comitato nazionale di risposta ai disastri, ha detto che 150 scuole sono state convertite in rifugi per le famiglie in fuga, che sarebbero ormai decine di migliaia. Ieri, in un vertice coi ministri del governo uscente, Mikati ha inoltre accusato Israele di condurre “una guerra di sterminio nel più reale senso della parola”. Un “piano” che mira a “distruggere i villaggi e le città libanesi”. “Le Nazioni Unite e l’Assemblea generale e i Paesi influenti”, ha aggiunto Mikati, “devono fermare l’aggressione di Israele”. (Alf/Dire) 16:34 24-09-24

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