di Fabrizio Pace – Sono forse 130 o poco più gli ultimi immigrati clandestini, di nazionalità siriana e somala che sono sbarcati oggi a Roccella Jonica, nella Locride. Sono stati intercettati durante la notte appena trascorsa, a bordo di un peschereccio partito 5 giorni fa da un porto greco, dalla Guardia di Finanza e dalla Capitaneria di Porto. Gli stranieri sono stati tratti in salvo, e loro condizioni di salute generale sono buone. ecco un recentissima cronaca dell’ennesimo sbarco di immigrati che riguarda il triste esodo umano da molte zone dell’ Africa e del medio oriente. Gente in fuga da guerre, carestia, malattie e povertà, persone alla ricerca di un legittimo futuro migliore. Purtroppo non sono tutti al corrente, nel momento in cui viene venduto loro il carissimo biglietto per la “terra promessa”, che l’Europa e l’Italia in primis (uno dei pochi paesi in cui è consentito sbarcare) vive un periodo, di grave crisi economica. Spesso questi temerari disperati, quando non vengono rimpatriati, per necessità di sopravvivenza finiscono nelle reti delle mafie, che li sfruttano facendoli vivere ai margini della legalità, privi di ogni genere di assistenza umanitaria e sanitaria che uno stato ospitante è obbligato a fornire. I clandestini irrimediabilmente vanno a rimpinguare il già colmo mercato del lavoro nero, danneggiando loro stessi e l’economia locale. Come arginare il problema? Una soluzione potrebbe essere l’informazione. Individuare le zone geografiche principali, in cui le associazioni a delinquere gestiscono questo traffico di esseri umani ed informare realmente riguardo alla pericolosità del viaggio, riguardo all’arrivo e riguardo alla sistemazione nel paese d’arrivo. Quante morti di immigrati irregolari si contano ogni anno? Quante rimangono anche sconosciute? Quante centinaia di cadaveri, spesso rimangono senza nome e non fanno più ritorno nel loro paese d’origine? Bisogna colpire duramente chi sfrutta la disperazione della gente, incassando lauti guadagni dietro false promesse. Basterebbe rendere noto che i centri accoglienza nei quali viene condotto chi riesce a sbarcare vivo (prima di essere inevitabilmente rimpatriato ed aver perso tutti i soldi spesi per il viaggio), che nonostante gli sforzi di stato e organizzazioni umanitarie vari, forse di realmente accogliente hanno ben poco dato che, in fin dei conti, è sempre una limitazione della libertà personale. Proprio quella libertà che chi arriva vorrebbe finalmente trovare. (foto di repertorio)
I dati presenti on line – Vittime dell’immigrazione illegale – http://it.wikipedia.org/wiki/Immigrazione_illegale