ISTAT: tra 2012 e 2022 cresce peso produttori del Sud

(DIRE) Roma, 5 Set. – Proseguendo nella lettura di lungo periodo, il confronto regionale nella composizione percentuale dei produttori nei vari settori tra il 2012 e il 2022 mostra come l’ingresso di nuovi prodotti, peculiari di determinati territori, unito alle dinamiche del mercato, abbia parzialmente ridefinito la geografia dei settori. Lo spiega l’Istat, che aggiunge: è il caso dei formaggi, dove i produttori erano territorialmente meno ‘polarizzati’ nel 2012 rispetto al 2022.

Nell’arco temporale di riferimento, infatti, la quota della Sardegna aumenta di oltre dieci punti percentuali (salendo dal 34,7% del 2012 al 44,8% del 2022), mentre, parallelamente, perdono peso alcune regioni del Nord: in particolare la Lombardia (-4,5 punti percentuali) e il Veneto (-3,4 punti). Nello stesso periodo anche le carni fresche vedono aumentare la propria quota di produttori in Sardegna (che sale dal 46,4% al 55,3%).

Al Nord, i produttori del settore preparazione di carni aumentano la loro quota relativa in Piemonte, anche se in termini assoluti il saldo della regione è negativo. Perdono peso relativo la Lombardia (che scende dal 42,1% al 40,9% del 2022) e l’Emilia-Romagna. Sono invece sostanzialmente stabili le altre ripartizioni geografiche. In direzione opposta si muove il settore ortofrutticolo e cerealicolo che, tra il 2012 ed il 2022, vede crescere la quota relativa di produttori, in particolare, in Piemonte, in Sicilia ed in Emilia-Romagna e, parallelamente, registra una flessione del suo peso in Trentino-Alto Adige (dal 64,5% del 2012 al 49,7% del 2022).

Il settore olivicolo oleario si contrae in Toscana (tra il 2012 e il 2022 perde 17 punti percentuali, passando dal 58,5% al 41,5%) e, contemporaneamente, cresce soprattutto in Puglia e in Sicilia. Nel complesso, le suddette dinamiche dei produttori delineano, ad esclusione del Piemonte, tendenze opposte tra Nord e Sud, mentre il Centro si divide, da un lato, tra l’Umbria e la Toscana, che registrano una flessione del loro peso percentuale tra il 2012 e il 2022 e, dall’altro lato, il Lazio. Nelle Marche la situazione appare, invece, pressoché invariata. (Com/Tec/ Dire) 10:41 05-09-24

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