Kamala Harris dopo il ritiro di Joe Biden dalla corsa alla Casa Bianca ha iniziato la sua campagna con l’appoggio di tutto il sistema democratico e della parte d’informazione che gli è di riferimento, sia negli State che su scala internazionale.
Sono tante le testate che si stracciano le vesti per far recuperare il Gap elettorale contro l’avversario repubblicano Donald Trump. Adesso pur di parlare della Harris ne riprendono le persino le anticipazioni, fornite dai (parte) media USA dell’imminente discorso che terrà alla convention di Chicago.
Insomma cercano di “spingerla” in ogni modo raccontando dei milioni dollari già ricevuti in aiuto alle spese elettorali, dei sondaggi arbitrari che la vorrebbero già in netto vantaggio, dei vip di Hollywood e delle star dello sport che nelle esternazioni ne approvano e ne l’appoggiano la candidatura. Kamala Harris dal canto suo sta attaccando Trump in ogni modo tentando di spaventare gli elettori su presunti “superpoteri” dell’avversario repubblicano “Donald Trump non è una persona seria, ma le conseguenze di riaverlo alla Casa Bianca sono estremamente serie. Considerate il potere che avrà, soprattutto dopo che la Corte Suprema” (cit. ANSA).
L’obiettivo legittimo è ovviamente il tentativo di spostare gli indecisi e autodefinendosi in caso di elezione la “Presidente di tutti gli americani“. “Con questa elezione il nostro Paese ha l’occasione preziosa di superare il cinismo, il rancore e le divisive battaglie del passato. Ha la chance di tracciare una nuova strada da seguire. Non come membri di un partito o di una fazione ma come americani“, queste le sue dichiarazioni con l’intento di tranquillizzare gli americani ad avere una riappacificazione … peccato che nelle stesse anticipazioni poco prima avesse insultato Trump definendolo persona non seria.
E’ il solito doppiopesismo dei Dem convinti di poter giudicare il prossimo senza essere essi stessi sottoposti a giudizio, ergendosi ad unici portatori di valori sani. “Serve una nuova strada” ha anche detto Kamala Harris ma questa è esattamente quella percorsa dal suo precedenti colleghi di partito…Obama, Biden. Sfortuna per lei, il mondo e gli americani li conoscono molto bene.
Fabrizio Pace