PNRR. UPB: Da riforme lavoro, PA e giustizia impatto da 9,6% pil al 2050

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(DIRE) Roma, 19 giu. – “Il previsto aumento dei costi legati alla transizione demografica e quelli, più incerti ma potenzialmente elevati, per far fronte alle transizioni energetica e climatica, imporrano verosimilmente tagli alle altre componenti del bilancio. Tagli alla pressione fiscale imporrebbero ulteriori riduzioni o tagli dei programmi di spesa. Per evitare questo, la riforma fiscale dovrà trovare finanziamento all’interno del sistema fiscale stesso”.

E’ quanto si legge nel rapporto sulla politica di bilancio dell’Ufficio parlamentare di bilancio, che sottolinea: “Il necessario consolidamento di bilancio risulterebbe facilitato da un rafforzamento della crescita effettiva e potenziale conseguente alle riforme e agli investimenti previsti dal PNRR e, in prospettiva, dal PSB”. Utilizzando il modello della Commissione europea, l’UPB stima che “le riforme contenute nel PNRR relative a istruzione e ricerca, politiche attive del mercato del lavoro, pubblica amministrazione, giustizia e concorrenza e appalti potrebbero avere un impatto complessivo sul livello del PIL pari a 9,6 punti percentuali nel lungo periodo (2050).

Concentrandosi esclusivamente sulle riforme per migliorare le politiche attive del lavoro e la formazione, secondo analisi dell’UPB effettuate con il modello adottato dalla UE per la stima del potenziale, un allineamento verso gli standard dell’Unione europea condurrebbe a una diminuzione del tasso di disoccupazione di equilibrio, tale da aumentare nel medio-lungo periodo la crescita potenziale per circa un punto percentuale”, conclude lo studio. (Tar/ Dire) 10:37 19-06-24

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