Come ogni cosa in Italia, tutto va interpretato anche le leggi, ed ognuno la interpreta alla propria maniera ed a proprio favore… E quindi anche la DECADENZA o meno dell’ex premier Silvio Berlusconi va interpretata, ed ogni parte politica tira e molla le interpretazioni a proprio piacimento e volere.
Come ha rilevato l’Huffington Post, ci sono diverse interpretazioni sulla legge Severino, mentre nella formulazione originaria si parlava di “decadenza di diritto dalla carica, che viene dichiarata dalla Camera di appartenenza”, in quella finale viene scartata la possibilità che le Camere possano semplicemente ratificare la decadenza e vengono eliminate le parole “di diritto” e “dichiarazione di decadenza” sostituite con un riferimento all’articolo 66 della Costituzione (“Ciascuna Camera giudica dei titoli di ammissione dei suoi componenti e delle cause sopraggiunte di ineleggibilità e di incompatibilità”), quindi in conclusione dovrebbe, ed usiamo un periodo ipotetico, spettare al Parlamento la ratifica e la presa d’atto della sentenza.
La questione di “lana caprina” viene rilanciata da costituzionalisti quali Guzzetta, Tarasco e Armaroli, che ipotizzano una non applicazione della legge Severino in quanto i fatti, per cui viene condannato il Cavaliere siano antecedenti alla promulgazione della legge, e quindi non avendo un “esplicito” valore retroattivo, non sarebbe applicabile. Il membro del Csm, Nicolò Zanon, ha sollevato invece dubbi sulla costituzionalità della legge Severino e ha rivendicato il ruolo del Parlamento, che “non è chiamato ad emettere atti dovuti”, anzi, “la Giunta prima e l’aula poi si esprimono in piena discrezionalità politica”. Nel frattempo PD e M5S hanno fatto della questione, “decadenza”, una priorità del parlamento, non importa che il nostro paese non trovi uscite da questa crisi, e non riesca a rilanciare il mercato del lavoro e ridurre la spesa pubblica, l’importante è far decadere il cavaliere; forse un po’ di ironia e polemica non fanno mai male per far tornare coi piedi per terra i nostri politici, che sembrano ormai distaccati dalle vere problematiche del nostro paese.
Per intanto il cavaliere non “molla” e tramite il social-network Facebook dichiara : “State tranquilli che non mi faccio da parte, resto io il capo del centrodestra. Farò sino all’ultimo l’interesse del Paese e degli italiani. Andate avanti con coraggio. Non vi farò fare assolutamente brutte figure; Prepariamoci al meglio”.