Il sonno “pulisce” il cervello dalle proteine ​​pericolose

Un buon sonno non solo favorisce il riposo, ma protegge anche il cervello dalle proteine ​​pericolose responsabili dell’Alzheimer. Lo Sportello dei Diritti: ecco i consigli per dormire di più e più profondamente

Un sonno di qualità agisce come un… camion della spazzatura: rimuove i “rifiuti” metabolici dal cervello, compresa la rimozione di alcune proteine, come quelle note che si accumulano nel cervello delle persone con malattia di Alzheimer. Secondo l’American Academy of Sleep Medicine, gli adulti hanno bisogno di 7-9 ore di “sonno di qualità” ogni giorno, compreso il sonno profondo.

Le persone che si svegliano frequentemente, forse a causa dell’apnea notturna, dello stress lavorativo, del rumore o di un ambiente di sonno generalmente sfavorevole, potrebbero essere carenti in questa fase e potrebbero non essere in grado di “eliminare” proteine ​​cerebrali potenzialmente dannose durante il sonno. Il sonno disturbato anche in giovane età può influenzare le capacità di pensiero di una persona e portare a problemi di memoria più avanti nella vita.

La progressiva perdita del sonno profondo nel tempo è associata ad un aumento del rischio di demenza, indipendentemente dalla causa, e in particolare di demenza di Alzheimer. Ecco quindi un vademecum con 10 pratici consigli che vi possono essere utili stilati appositamente dal team di scienziati statunitensi che Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” evidenzia che sono di seguito elencati: “Mantenere un programma sonno-veglia regolare ogni giorno, anche nei fine settimana; cercare di non lesinare sul sonno dal lunedì al venerdì per non dover recuperare nel fine settimana; limitare il tempo trascorso davanti allo schermo di notte; cellulari, computer, televisori, ecc. emettono luce blu che invia un “segnale” al nostro cervello per tenerci vigili; non bere il caffè nel pomeriggio (il consumo di caffeina nelle 6 ore prima di andare a dormire riduce la durata del sonno di almeno un’ora e ne altera la qualità); eliminare l’alcol (l’alcol può aiutarti ad addormentarti più velocemente, ma uno studio pubblicato sulla rivista Alcoholism: Clinical & Experimental Research mostra che interrompe seriamente la qualità del sonno, poiché il metabolismo dell’alcol nel corpo impedisce sia il sonno profondo iniziale che la successiva fase REM, rendendolo è più facile svegliarsi durante la notte); mantenere la camera da letto fresca (le temperature estreme generalmente non favoriscono il sonno); non mangiare troppo o poco prima di andare a dormire (digerire un pasto abbondante durante la notte aumenta la temperatura corporea, il che può rendere più difficile il sonno); mangiare qualcosa di leggero per cena (se il tuo ultimo pasto è piccante e ricco di grassi, la temperatura aumenta ancora di più); evitare esercizi vigorosi circa due ore prima di andare a dormire (proprio come mangiare troppo la sera, l’esercizio fisico aumenta la temperatura corporea e rende più difficile riposare); fare una doccia calda e rilassante (una doccia da tiepida a calda dilata i vasi sanguigni nelle estremità, il che significa che il sangue viene trasferito dal nucleo alle braccia e alle gambe, con conseguente riduzione della temperatura).

c.s. Giovanni D’Agata

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