Puntuale, è giunto l’anatema lanciato nei confronti de “la DEMOCRAZIA SOSPESA”, manifestazione organizzata dalla LISTA SCOPELLITI per evidenziare l’insoddisfacente interpretazione sottesa al dato normativo che autorizza lo Stato a disporre lo scioglimento dei comuni.
È davvero odioso ed insopportabile che taluno, all’insegna di sfrenata disinvoltura, possa permettersi di assimilare la libera espressione del diritto di critica ad una supposta volontà di schierarsi con la ‘Ndrangheta. Noi che abbiamo organizzato “la DEMOCRAZIA SOSPESA” possiamo solo dire che non era nostra intenzione “fare antimafia”, di facciata o meno ch’essa potesse essere. Non era e non e’ questo il nostro compito, che invece rientra nel novero delle attribuzioni delle Istituzioni preposte e, magari, di altre figure di complemento, non senza rimarcare, a proposito di queste ultime, la insufficienza dei “risultati” ottenuti negli ultimi decenni.
A noi interessava, ed interesserà, che la vita democratica delle nostre comunità possa esplicarsi secondo regole condivise; che l’applicazione della legge sullo scioglimento degli enti locali non sia tale da snaturare la sua ratio ispiratrice e la natura di strumento straordinario; che ogni amministrazione locale sappia di poter contare su sinergie Inter-istituzionali che oggi sembrano sacrificate al piglio colonialista che accompagna talune discutibili iniziative o dichiarazioni di importanti ruoli istituzionali; che chi sbaglia, o ha dato serio motivo di far ritenere che possa avere sbagliato, paghi per intero e non abbia il “sollievo” di inconcepibilmente dividere solidalmente le proprie responsabilità con terzi estranei; che l’affermazione di quella legge coincida con il trionfo del Diritto, senza secondi fini da parte di chicchessia; che lo Stato, in definitiva, non si “chiami fuori” rispetto alle sue componenti essenziali, ossia gli enti territoriali guidati dagli eroi del nostro tempo, molti dei quali, in Calabria, sono stati sacrificati troppo in fretta a rappresentanti governativi inadeguati in misura almeno pari allo loro planisferica distanza dai bisogni della gente; che, infine, il lavaggio di una coscienza non proprio limpida dello Stato verso la nostra terra non faccia spazio alla pericolosa idea del “si stava meglio quando si stava peggio”.
A noi interessa che il sen. Giovanni Bilardi abbia annunciato un serio e profondo impegno a sostegno del riordino degli enti locali che sappia fare giustizia dell’attuale sterminio che gli stessi stanno subendo. Andremo avanti nella nostra battaglia di Libertà e Civiltà, e non saremo soli, proprio perche’ la certezza di combattere per una causa nobile non ci lascera’ irretire dal folklore del vangelo della ‘ndrangheta o di quello dell’antimafia, le cui espressioni, nel corso dei decenni,hanno dispiegato al mondo intero ali troppo corte per poter volare alto, comunque oltre lo sterile esercizio dell’inconcludente gossip.
Riflettiamo, e lo faremo ogni giorno di più, sulle parole di un grande calabrese che non ha nelle sue corde il gusto per la teatralità, avendo messo, negli ultimi trent’anni, indiscutibile concretezza al servizio dell’interesse generale. Nicola Gratteri, infatti, è certo (Tabularasa 6 Luglio 2012) che la stragrande maggioranza dei calabresi non tolleri più la ‘ndrangheta, ma è altrettanto sicuro che il vero problema della nostra gente sia l’ingovernabile individualismo che impedisce la realizzazione di una rete. Forti di questo autorevole ed intelligente pensiero, noi saremo, sempre e comunque, dalla parte dei Cittadini e delle loro scelte, anche e soprattutto se queste opzioni sono orientate a migliorare uno Stato, al quale contestiamo, mutuando una grade novella pirandelliana, che il Sud d’Italia non è l’altro figlio, o, se si preferisce, il frutto di chissà quale colpa che la nostra coscienza ripugna!
Avv. Oreste Romeo
Coordinatore Provinciale
Reggio Calabria
LISTA SCOPELLITI PRESIDENTE