Il quartiere di Arghillà è ancora in mezzo ai rifiuti: la presenza di micro discariche rende impossibile la vita ai residenti di arghillà. Topi, insetti, aria maleodorante, ma soprattutto, ciò che preoccupa maggiormente i cittadini di Arghillà è la propria salute messa a rischio dall’ampia ridda di rifiuti che regolarmente vengono scaricati e bruciati, rendendo l’aria inquinata dalle sostanze tossiche che vi si disperdono. Queste fiamme che ingoiano ogni tipo di rifiuto sono un vero e proprio attentato alla salute dei cittadini che si perpetua ancora oggi.
Il grido disperato dei residenti resta inascoltato. Le istituzioni pubblicano avvisi (Schema operativo abbandono rifiuti post l.137/2023 in vigore dallo scorso 10/10), ordinanze per la rimozione, lo smaltimento dei rifiuti e il ripristino dello stato dei luoghi, si legge di controlli e accertamenti per punire le violazioni con ammende, arresto ecc., ma poi lasciano che prosperino questi reati contro la salute dei cittadini.
Il diritto alla salute è negato da troppo tempo e i cittadini sono allo stremo, temono per sé e per i loro familiari tra cui molti bambini che sono costretti a respirare aria inquinata. E’ documentato che la dispersione nell’aria di sostanze tossiche, cancerogene, come diossina o cloro, può sfociare in tumori e non solo, può portare a malformazioni del feto e alla sterilità”.
E’ TEMPO DI DIRE BASTA! Il diritto alla salute non potrà essere più negato. “Il Gruppo Civico “NOI SIAMO ARGHILLA”, nato spontaneamente a seguito dell’emergenza idrica nel quartiere, ha raccolto le tante richieste d’aiuto da parte dei residenti”- afferma la portavoce del Gruppo, Patrizia D’Aguì – “C’è ancora latitanza di chi governa sia a livello regionale sia a livello locale. Non è possibile che nelle periferie si viva, ancora oggi, questa situazione di degrado e di alto rischio per la salute nostra e dei nostri figli e tutto ciò nel silenzio di tutti. Dov’è il diritto alla salute? Dove sono le Istituzioni?
Il Quartiere di Arghillà è ancora lasciato solo” – prosegue la portavoce del Gruppo – “ Sappiamo che c’è in atto uno studio epidemiologico, a cura del CNR, di alcuni quartieri che vivono lo stesso problema: San Gregorio, Mortara, Rione Marconi e Mosorrofa, ispirato dalla visita, in quelle zone, della garante per la Salute della Regione Calabria, prof.ssa Anna Maria Stanganelli, alla quale chiediamo di inserire, nell’ambito di questo studio, anche il Quartiere di Arghillà i cui esiti certamente non ci sorprenderanno. Bisogna intervenire subito, se non avremo risposte concrete, NON promesse, avvisi, ma AZIONI IMMEDIATE, creeremo presidi davanti i palazzi del Comune e della Prefettura fino alla risoluzione del problema.
PARTIREMO CON LA PRIMA PROTESTA IL 31 OTTOBRE ALLE ORE 16.00 A PIAZZA ITALIA, PROMOSSA DAL GRUPPO CIVICO “ NOI SIAMO ARGHILLA” E ORGANIZZATA CON I QUARTIERI DI MOSORROFA, RIONE MARCONI, SALA DI MOSORROFA E MORTARA-SAN GREGORIO. INSIEME FAREMO SENTIRE LA NOSTRA VOCE CHE DOVRÀ RIDONDARE, ANCHE NEI GIORNI A SEGUIRE, COME UN BOATO ASSORDANTE A CUI LE ISTITUZIONI NON POTRANNO SOTTRARSI.