I comuni calabresi, come del resto quelli di tutto il territorio nazionale, non sono stati, almeno per la stragrande maggioranza, in grado di predisporre ed approvare il preventivo 2013. Lo hanno potuto fare grazie al rinvio del termine al prossimo 30 settembre. Ma lo hanno dovuto fare per la incertezza, che regna sovrana, sulla esatta quantificazione del fondo di solidarietà, che il Ministero dell’Interno trasferirà. Si profila quindi un rientro dalle ferie, per chi riuscirà a goderne, caldo. Infatti non solo bisognerà in qualche modo ( e purtroppo allo stato l’unico possibile sembra quello di tagliare i servizi) quadrare il preventivo, ma bisognerà anche predisporsi al nuovo metodo contabile del bilancio armonizzato. Bisognerà quindi in tal senso implementare veramente il sistema dei controlli, così come riformato dal decreto legge 174/2012, soprattutto il controllo degli equilibri finanziari ed il controllo di gestione. Operazioni oltremodo urgenti, per arrivare preparati all’appuntamento del 2014. Bisognerà fare i conti con l’elevato indice di inesigibilità dei tributi e degli altri proventi locali, tipico della nostra realtà locale, come peraltro più volte evidenziato dalla sezione regionale di controllo di Corte Conti. Bisognerà allora puntare sulla riscossione, cosa non facile in questo periodo di magra, ma bisognerà puntarci nel medio lungo periodo, creando e/o potenziando l’ufficio entrate, che dovrà diventare il vero motore della amministrazione. Nella piramide organizzativa dovrà diventare l’ufficio di punta, mirando alla internalizzazione della riscossione, sia perché ormai il rapporto con Equitalia è compromesso dalle continue proroghe, sia perché l’affidamento della riscossione a società terze ha spesso rivelato fenomeni dai risvolti anche penali.
Sul versante organizzativo, poi, bisognerà predisporre il Programma triennale per la trasparenza e l’integrità, delineato come strumento di programmazione autonomo rispetto al Piano di prevenzione della corruzione, pur se ad esso strettamente collegato, considerato che il Programma “di norma” integra una sezione del predetto Piano. Il Programma triennale per trasparenza e l’integrità e il Piano triennale di prevenzione della corruzione possono essere predisposti altresì quali documenti distinti, purché sia assicurato il coordinamento e la coerenza fra i contenuti degli stessi. Mentre gli Organismi interni di Valutazione, dovranno attestare alla Civit, entro il 31 dicembre, ll’assolvimento degli obblighi di pubblicazione. Infatti nei giorni scorsi, Civit ha varato la delibera n. 50, che illustra termini, adempimenti e procedure, per la implementazione della trasparenza ed integrità della pubblica amministrazione. Si passa in effetti dalla trasparenza della Organizzazione, già prevista dal cd decreto Brunetta, alla trasparenza degli Atti, prevista dal dlgs 33/2013. La trasparenza poi viene concepita come uno degli aspetti della prevenzione della corruzione, normata dalla legge 190/2012. Il tutto consentirà al cittadino l’Accesso Civico, cioè la possibilità di costantemente controllare e monitorare la gestione della cosa pubblica. Dicevamo quindi autunno caldo ed incerto, per i nostri enti locali. Per questo abbiamo deciso di offrire un contributo, sia pur minimo e sia pur nei limiti di quello che sappiamo fare, ai nostri comuni calabresi, dalle pagine di questo giornale. Lo faremo settimanalmente da questa rubrica dedicata, ma lo faremo comunque nell’ottica di quel tanto agognato cambiamento culturale che auspichiamo: non attendere, affrontare i problemi per tempo.
Enzo Cuzzola