Violenza sulle donne. Calenda: grande questione sociale e culturale

(DIRE) Roma, 1 Set. – “È sempre pericoloso estrapolare da fatti di cronaca considerazioni generali. Tuttavia siamo di fronte a un susseguirsi impressionante di aggressioni, violenze, stupri, omicidi per futili motivi che coinvolgono ragazzi come vittime e come carnefici. Io credo che ci sia qualcosa di profondamente “storto” nel modo in cui vengono cresciuti tanti ragazzi, negli esempi che traggono dai social e nella convinzione che tutto gli sia consentito in nome di una libertà illimitata.

Si va diffondendo l’idea che esistano sempre meno barriere, divieti, proibizioni, codici di comportamento. Ed esiste a mio avviso un’esplosiva contraddizione tra tentativo di farli rimanere piccoli il più a lungo possibile, dargli tutto ciò che vogliono e assumere una postura che da genitori porta ad essere più che altro compagni di giochi.

La libertà dei genitori di evitare un lavoro faticoso e difficile e la libertà dei figli di non essere sottoposti a regole e forme, si traducono in un caos di ruoli. Ed è un problema che è diffuso al di fuori della famiglia. Una grande questione sociale e culturale.

L’assenza, per la prima volta nella storia umana, di un chiaro riferimento morale. Abbiamo una difficoltà ad accettare l’idea stessa di morale e dunque di limite. Ma la morale è stata non solo una costrizione ma anche un guida semplice e universale al bene e al male. Senza morale tutto dipende dalla capacità di giudizio individuale.

Da liberale ritengo questo passaggio fondamentale per l’uomo. Ma per compierlo occorre cultura, discernimento, tempo e preparazione. Chi viene da famiglie con pochi mezzi e poca istruzione è spesso più colpito da questa vuoto esistenziale. Spesso ma non sempre. Su questo dovremmo tutti riflettere”. Lo scrive su Twitter il leader di Azione Carlo Calenda. (Tar/ Dire) 12:03 01-09-23

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