L’abusivismo nel settore dei viaggi non trova ostacoli neanche nelle istituzioni

Regione, Città metropolitana, Comuni, Prefetture, Forze dell’Ordine tutte, è ora di scendere in campo con fermezza!  Il turismo sano soffre e quello irregolare e truffaldino, impera!  Per gli operatori del turismo non è possibile continuare così e ora che la stagione estiva volge al termine è tempo di bilanci. Certo, l’estate per il turismo del Mezzogiorno è andata, tutto sommato, bene. Un po’ meno bene per la Calabria destinata, come da molto tempo, troppo, ad essere fanalino di coda del Meridione.   È tempo di sapere, dunque, come si vuole concretamente arginare la piaga del “fenomenale abusivismo”.

Faccendieri totalmente abusivi girano sfacciatamente anche in luoghi pubblici, promuovendo le loro proposte illegali di viaggi a scapito delle imprese regolari, delle casse dello Stato e dei malcapitati che spesso, inconsapevolmente, si affidano a tali fantomatici imprenditori senza impresa.

Alle suddette istituzioni chiediamo di dirci cosa è stato fatto fino ad oggi contro questo fenomeno. Specificatamente, chiediamo quanti controlli siano stati eseguiti su soggetti che pubblicamente si promuovono con tanto di locandine affisse in ogni dove nelle nostre città, quanti pullman noleggiati da improvvisati e seriali organizzatori abusivi siano stati controllati negli ultimi mesi nei posti di blocco e verificati se effettivamente in possesso di regolari documenti di viaggio.

Le imprese del turismo, come sempre, sono aperte ad ogni collaborazione e sono pronte a sottoporsi ad ogni forma di controllo da parte delle istituzioni.

La condizione, però, è che non ci si limiti a chiedere balzelli o inviare funzionari presso le aziende a verificare il possesso di licenze e documenti vari, sapendo che nella stragrande maggioranza dei casi le aziende sono già perfettamente in regola, mentre, con rammarico, riscontriamo che si è totalmente assenti sul fronte dei viaggi abusivi. È indispensabile affrontare l’abusivismo con iniziative mirate ad estirparlo anziché sottovalutare questo plateale fenomeno.

Così facendo si condannano le imprese sane, in particolare le piccole e medie imprese, che invece dovrebbero essere fortemente tutelate. Ricordiamo, se ce ne fosse bisogno, che le piccole e medie imprese sono la vera, visibile ed inesauribile colonna portante del nostro tessuto economico.

Diversamente – ancora una volta – dovremo chiederci e darci un’ovvia risposta sul perché è crescente la sfiducia verso le istituzioni.

Quando decideremo di voltare pagina, forse, potrebbe essere troppo tardi, ma la tenacia – virtù tipica dei calabresi – potrebbe rivelarsi il carburante per il cambiamento. A questo proposito, sin da subito, ci rendiamo disponibili alla costituzione di un tavolo tecnico promosso dalle istituzioni preposte e partecipato da tutti i soggetti interessati, al fine di iniziare un percorso virtuoso che cerchi una giusta soluzione al problema dell’abusivismo. Per la Calabria costruire un futuro migliore con energie sane, operose e legali è vitale. Provarci, siamo certi, ne valga la pena anche perché il “provare” è l’anticamera del “riuscire”.

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