Tutto chiaro con UE, nulla da temere

Sulle nuove linee guida retroattive sui finanziamenti pubblici agli aeroporti

Si tratta solo di un ripiano perdite del passato da parte della Regione, già condannata a pagare. Nessun aiuto di stato.

DSCN2035La Società di Gestione dell’Aeroporto dello Stretto, anche alla luce di quanto previsto delle nuove linee guida retroattive sui finanziamenti pubblici agli aeroporti, non ha motivo alcuno per ritenere di trovarsi in una posizione tale da dover subire i paventati “tagli retroattivi” a causa di presunti “aiuti di stato non dovuti” per come invece si è voluto inopinatamente far credere all’opinione pubblica. Sulla natura del finanziamento pubblico da cui scaturisce l’interesse della Commissione UE occorre sapere che si tratta di una vicenda già ampiamente dibattuta e, peraltro, già oggetto di una specifica pronuncia da parte di un giudice italiano il quale nella fattispecie del caso non ha ritenuto che si trattasse di un caso di “aiuti di Stato” bensì di un mero ripiano perdite da parte dell’Ente Socio proponente opposizione. Con tale sentenza, infatti, la Regione Calabria è stata già condannata al pagamento delle somme dovute in favore di Sogas Spa. La questione nasce allorquando, per fare fronte ai debiti creati dalle precedenti gestioni di Sogas SpA, su specifico mandato assembleare, nell’anno 2007, vennero attivate le procedure ingiuntive contro gli Enti soci inadempienti di fronte l’obbligo di versamento delle quote di copertura perdite. Perdite che si riferivano agli anni 2004 e 2005, anni in cui l’Aeroporto dello Stretto rimase per parecchio tempo chiuso, a causa dei lavori di adeguamento delle infrastrutture di volo. Perdite che gli Enti Soci erano appunto chiamati a dover ripianare. Ed è proprio per “giustificare” il proprio sostanziale disimpegno nei confronti dell’Aeroporto di Reggio Calabria che la Regione, a guida Loiero, si oppose al decreto ingiuntivo richiesto da Sogas ed emesso dal Tribunale di Reggio Calabria asserendo che, a giudizio dell’avvocatura regionale, il versamento a copertura perdite rientrasse tra gli aiuti di stato  soggetti a notifica preventiva alla commissione UEPer giustificare tale tesi difensiva la Giunta Regionale del tempo (ovviamente) attivò sebbene tardivamente la procedura di notifica all’UE. Ebbene tutto ciò non valse a nulla poiché il giudice italiano rigettò totalmente le eccezioni formulate dalla Regione  Calabria condannandola quest’ultima al pagamento delle somme dovute a titolo di ripiano perdite. Fu, quindi, la Regione Calabria che tentò fino all’ultimo di sottrarsi al pagamento di quanto invece dovuto alla Sogas cercando di mascherare come “aiuto di stato” quanto invece obbligata a corrispondere in quanto Ente socio come ripiano perdite. Alla fine Sogas SpA riuscì ad ottenere quanto dovuto solo tramite pignoramento ed assegnazione da parte del Giudice di Catanzaro, giungendo tale provvedimento nei primi mesi del 2010. Naturalmente questa tesi difensiva “pur di non pagare” adottata dalla Regione con tanto di notifica all’UE attirò l’attenzione da parte della Commissione stessa che, verso la  metà del 2010, chiese appunto alla Regione Calabria ed agli altri Enti soci di formulare le proprie osservazioni in merito alla questione. Venne invitata anche la Sogas, tramite la Regione Calabria, a fornire le proprie osservazioni. Il CdA di Sogas decise allora di coordinare la propria azione anche con quella degli enti soci e con il ministero degli esteri. Successivamente all’invio delle osservazioni, non sono a tutt’oggi pervenute ufficialmente censure sul comportamento degli Enti soci nel ripianamento di tali perdite. Serva osservare che per procedura chiunque si ritenga leso nel suo diritto alla libera concorrenza può presentare osservazioni alla commissione. Cosa che non è avvenuta. Le osservazioni formulate da Sogas SpA, a nostro parere, hanno già chiarito inequivocabilmente che gli Enti Soci hanno seguito il criterio dell’investitore privato. Peraltro vale ricordare che è in corso una procedura di privatizzazione e che come dimostrano  gli studi economici l’aeroporto non è in concorrenza con nessun altro scalo. Arriviamo, infine, ai giorni nostri. Nel mese di aprile 2012, infatti, la commissione UE richiede alla Regione Calabria ulteriori dati economici  sull’aeroporto dello Stretto. La Regione Calabria gira alla Sogas tale richiesta che invia puntualmente tali dati . Anche in questo caso nulla in proposito è stato eccepito oltre.

c.s. – L’Ufficio Relazioni Esterne – vm

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