“Esportazioni, turismo e innovazione sono i fattori che possono promuovere un’inversione di tendenza” secondo Luisa Zappone, direttore della Filiale di Catanzaro. Concetti espressi nel suo intervento in occasione della presentazione de “L’economia della Calabria”. Alla giornata di studi – svoltasi presso l’Aula “Giovanni Paolo II” dell’Università Magna Grecia di Catanzaro – hanno partecipato Antonio Signorello, direttore della Filiale di Reggio Calabria, e le massime autorità civili e militari delle Calabria. Tale iniziativa è ormai un’esperienza consolidata perché si svolge sin dal 2002 per iniziativa del Corso di Laurea in Economia Aziendale dell’Università Magna Grecia. Due i momenti salienti della giornata. La conferenza stampa nel corso della quale Luisa Zappone assieme a Paolo Piselli e Giuseppe Albanese del Nucleo di Ricerca Economica di Catanzaro hanno illustrato gli aspetti più rilevanti del documento. Dopo, il confronto a più voci sui dati ma soprattutto sulle prospettive future. Infatti, l’obiettivo della Filiale di Catanzaro non era solo quello di offrire una mera elencazione di fatti e cifre: ma un’utile occasione per incontrarsi e confrontarsi tra la classe dirigente regionale. Perché, come ricordava Luisa Zappone, “è importante l’unione di tutte le forze istituzionali, imprenditoriali, bancarie, sociali, culturali e civili”. Il 2012 è stato un anno negativo per l’economia calabrese che “sta attraversando la crisi più profonda degli ultimi decenni”. I dati raccolti evidenziano un acutizzarsi delle fase recessiva. Il PIL della Calabria è calato del 3%, un calo maggiore del Mezzogiorno e dell’Italia. Il tasso di disoccupazione è passato dal 12,7 al 19,3: il doppio della media nazionale. Ristagnano le esportazioni, tengono solo quelle dell’agroalimentare. Il settore delle costruzioni prosegue la sua crisi che continua dal 2007. Diminuisce, per la prima volta, il credito alle famiglie. Per quanto concerne il sistema creditizio sono aumentati i tassi d’interesse applicati alle imprese ed è peggiorata la qualità del credito. Ma sono anche gli istituti di credito ad avere difficoltà. Nel 2012 due BCC hanno cessato l’attività. Ma, scendendo più nel dettaglio, si possono individuare aspetti, che letti in una visione d’insieme, consentono di cogliere, a uno sguardo attento, i punti su cui intervenire. Per esempio, “l’agricoltura calabrese si caratterizza per uno scarso peso della produzione certificata e garantita”. Infatti, la Calabria è ai livelli minimi per ricerca e sviluppo a causa della scarsa presenza d’industrie e per le loro ridotte dimensioni. Male anche i dati turistici. L’attività di transhipment del porto di Gioia Tauro è cresciuta, ma dal 2005 al 2011 il porto ha dimezzato la propria quota di mercato nel Mediterraneo. In calo la spesa pubblica, costituita per l’85 per cento di spese correnti buona parte delle quali destinati alle retribuzioni per il personale dipendente. Quasi il 60 per cento di spesa pubblica è di competenza di Regione e ASL. Per quanto riguarda le entrate l’aliquota ordinaria IRAP e quella dell’addizionale regionale IRPEF superano il tetto massimo previsto dalla legge nazionale. Il rettore Aldo Quattrone ha evidenziato la necessità di legare formazione e sviluppo imprenditoriale attraverso l’innovazione: scelta seguita dall’ ateneo da lui guidato. Andrea Brandolini, dirigente del Servizio, Studi ha focalizzato l’attenzione sulla crisi nazionale, fornendo interessanti spunti di riflessione. Annarita Trotta – ordinario di Economia degli Intermediari Finanziari presso l’Università Magna Grecia che ha coordinato i lavori – ha anche lei invitato a una comune azione di tutti. Daniele Rossi, presidente Confindustria Catanzaro, ha messo in luce le scelte compiute dalla propria azienda che ha attuato una politica di internazionalizzazione, con particolare attenzione al mercato asiatico. Ma per compiere tali scelte, ha aggiunto, è necessario un’altissima educazione sociale, civile e imprenditoriale. Argomento sviluppato da Donato Masciandaro, ordinario di Economia Politica alla Bocconi, secondo il quale oggi è l’Italia intera ad essere in difficoltà. Perché la crescita economica è legata alla crescita civile, ricordando come in un ambiente dove forte è il rispetto delle regole: la produttività è maggiore. E’ stata, quella svoltasi nel Campus di Germaneto, un’utile occasione sia per condividere informazioni sia per confrontare esperienza e suggerimenti. Infine – per ultimo ma non ultimo – un momento in cui la Banca d’Italia ha svolto il proprio ruolo di pungolo attraverso una duplice azione: consigliare e mettere in guardia.
r.p.